rotate-mobile
Cronaca

Transizione green e automotive, Bonaccini: "Destino dell'indotto preoccupa, ma c'è tempo"

Tra gli argomenti di discussione sull'abbandono dei combustibili fossili c'è il nodo occupazione per lo stop ai motori termici dal 2035. A rischiare sono decine di migliaia di posti di lavoro. Per contro, la lotta al riscaldamento globale non può attendere

Anche l'Emilia-Romagna dovrà affrontare il calo del lavoro nell'indotto dell'automotive, dovuto alla transizione ecologica. Questo cambio di passo però non è detto che si traduca in calo di occupazione o di de-specializzazione, o peggio di delocalizzazione.

Ne è convinto il governatore della regione Stefano Bonaccini, ospite oggi agli stati generali della mobilità sostenibile. A margine dell'incontro Bonaccini ha parlato del tema riconversione che l'industria automobilistica sarà chiamata ad affrontare con l'avvento dei motori elettrici e a idrogeno. Una riconversione che, se non gestita, rischia di lasciare di tagliare decine di migliaia di posti di lavoro dalle oltre 16mila imprese della componentistica di settore.

Transizione green: rischiano lavoro e impresa made in E-R?

"Adesso vediamo, intanto il 2035 è tra quasi 15 anni e c'è tutto il tempo per intervenire -risponde ai cronisti Bonaccini sul tema- magari ci si immaginava qualche proroga in più ma anche in questo caso dobbiamo il toro per le corna. E combattere l'inquinamento. Dopodiché, vedremo: intanto si investa subito in una serie di interventi, dall'elettrico all'idrogeno passando altre energie alternative. Quello che preoccupa nella Motor Valley è la componentistica, che serviva per i vecchi motori e che dovrà trovare una transizione per arrivare appunto ad altri tipi di motori, quelli ecologici".

Riprende il governatore sulla Motor Valley e i suoi timori: "Quando parliamo di Ferrari, Maserati, Ducati, Lamborghini, Dallara e gli altri, parliamo di aziende che hanno la forza e il know-how, quindi il fisico, per accelerare. Si è chiesto fra l'altro che chi produce al di sotto di una certa quantità di veicoli all'anno, supercar in particolare, possano muoversi in un regime diverso dagli altri. Credo che questo dall'Europa lo otterremo".

Infine, sul rischio posti di lavoro: "Bisogna mettersi a sedere  -raccomanda Bonaccini- per discutere e verificare punto per punto le questioni, con l'obiettivo, di nuovo, di non contrapporre tra loro ambiente e lavoro. Se le persone temono di perdere il lavoro, è chiaro- avvisa il presidente della Regione- che saranno meno disponibili a comportamenti che invece dobbiamo mettere in campo per salvare il pianeta, riducendo il riscaldamento globale".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Transizione green e automotive, Bonaccini: "Destino dell'indotto preoccupa, ma c'è tempo"

BolognaToday è in caricamento