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Cronaca

Inps e le prestazioni a sostegno del reddito dei lavoratori agricoli

INPS e LE PRESTAZIONI A SOSTEGNO DEL REDDITO DEI LAVORATORI AGRICOLI- le peculiarità -

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday

Roma, 14 gennaio 2016

INPS A PORTE APERTE:

LE PRESTAZIONI A SOSTEGNO DEL REDDITO DEI LAVORATORI AGRICOLI

Prosegue l’operazione trasparenza “Inps a porte aperte”. In questa sezione, raggiungibile dall’home page del sito istituzionale (www.inps.it), dopo essere state pubblicate informazioni riguardanti la disciplina dei maggiori fondi speciali gestiti dall’Istituto e di quelle categorie di lavoratori che usufruiscono di particolari regole contributive e previdenziali, vengono ora focalizzate le prestazioni a sostegno del reddito.

La sezione “Inps a porte aperte” è dedicata a migliorare il rapporto informativo tra Ente e cittadini, al di là degli obblighi prescritti dalla legge. L’obiettivo è quello di rendere più chiari i meccanismi di funzionamento delle prestazioni erogate dall’Istituto. L’iniziativa fa parte di quell’operazione trasparenza annunciata dal presidente Inps, Tito Boeri, all’atto del suo insediamento.

Viene pubblicata oggi una scheda informativa sulla prestazioni a sostegno del reddito in favore dei lavoratori agricoli.

I lavoratori agricoli beneficiano di ammortizzatori sociali diversi da quelli accessibili dagli altri lavoratori in quanto concessi a prescindere dalla data di inizio e dalla durata della disoccupazione. In molti casi perciò i sussidi di disoccupazione diventano una forma di integrazione al salario, volta a compensare la forte stagionalità del lavoro agricolo. Questo spiega anche perché la percentuale di lavoratori che fruisce dei sussidi sia molto alta (attorno al 50%) e rimanga tale anche in fasi di ripresa economica. Al contrario degli ammortizzatori per gli altri lavoratori, compresi quelli stagionali, le prestazioni a sostegno del reddito dei lavoratori agricoli non sono state riformate negli ultimi anni.

Le peculiarità del settore agricolo

Le tutele previste per il settore agricolo si differenziano da quelle stabilite per la generalità dei lavoratori  principalmente per i seguenti aspetti:

  • disoccupazione agricola: per gli operai agricoli

    assegno al nucleo familiare: l’assegno viene riconosciuto per l’intero anno agli operai agricoli con almeno 101 giornate di effettivo lavoro agricolo (mentre per il lavoratore dipendente non agricolo l’assegno è riconosciuto per 26 giornate mensili a decorrere dall’evento che determina il diritto);

                                                                                

  • malattia/maternità: gli operai agricoli a tempo determinato hanno diritto alle prestazioni di malattia e maternità se risultano iscritti negli elenchi nominativi  annuali per  almeno 51 giornate di lavoro agricolo svolte nell’anno precedente. Analogamente hanno diritto alle indennità se le 51 giornate sono state lavorate nello stesso anno in cui si verifica l’evento, purché prima dell’inizio dell’evento stesso. Tale requisito consente all’operaio di acquisire lo “status” di lavoratore agricolo per accedere alle tutele (per la maggior parte degli altri lavoratori è necessario che l’evento  si verifichi in costanza del rapporto di lavoro);

    il diritto all’integrazione salariale, diversamente da quanto avviene nel settore Industria, riguarda solo operai, impiegati e quadria tempo indeterminato[1]; spetta per sospensioni a giornate intere e non per riduzioni di orario di lavoro; spetta per un massimo di 90 giornate per anno (invece delle 52 settimane potenzialmente indennizzabili dalla CIG).

La scheda completa relativa alle prestazioni a sostegno del reddito dei lavoratori agricoli è disponibile nella sezione “Inps a porte aperte” sul sito www.inps.it.


[1] Sono esclusi quindi i lavoratori a tempo determinato, quelli assunti con contratto di inserimento e quelli dipendenti da cooperative agricole e loro consorzi che manipolano, trasformano e commercializzano i prodotti propri della cooperativa e dei loro soci ai quali si applica la disciplina delle integrazioni salariali dell’industria.

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