WI-FI libero: non servono più i documenti, ma attenzione a regolamentare

Si è discusso in Regione della "rete libera", di Internet gratis: "In assenza di un obbligo legale, permane comunque un "principio di cautela" che suggerisce l'identificazione dei clienti che vogliano collegarsi al wi fi offerto da un pubblico esercizio. Così l'assessore regionale Alfredo Peri risponde a una interrogazione di Franco Grillini (Dl), favorevole al libero accesso al wi fi, che chiedeva chiarimenti dopo "il venir meno degli obblighi di identificazione personale e tracciabilità dei dati a carico di tutti gli esercenti".

UN DOCUMENTO CHE REGOLI OBBLIGHI E CAUTELE. La Regione Emilia-Romagna, ha sottolineato Peri, intende provvedere "all'elaborazione e diffusione di un documento di sintesi delle possibilità, degli obblighi e delle cautele per un esercente relativo alla messa a disposizione del Wi-Fi", atto da condividere con il ministero dello Sviluppo economico e la Polizia postale, dal momento che l'abrogazione di alcuni commi del decreto che regolamentava la materia ha eliminato anche "delle norme di pubblica sicurezza rivolte alla prevenzione di reati commessi attraverso le reti di telecomunicazioni", mentre cancellava "gli obblighi che erano stati assegnati agli esercenti che offrivano connettività presso i propri locali".

FRANCO GRILLINI INSISTE PER SPINGERE SU CHIARIMENTI DELLA NORMA. Storce un po' il naso il consigliere Grillini, che pure concorda sull'incertezza normativa: "Dobbiamo favorire la massima diffusione del Wi fi libero e una delle prime cose da fare è capire quali sono le responsabilità in capo agli esercenti, ora che è stata abrogata la norma che prevedeva l'obbligo di richiedere agli utenti un documento di identità per accedere alla navigazione". Deve arrivare un chiarimento dal Governo, aggiuge, per questo "apprezziamo lo sforzo della Giunta, e dell'assessore Peri" nel continuare a chiederlo.