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Nuova protesta all'Interporto. Blitz degli operai nel magazzino e qualche momento di tensione | VIDEO

"Basta stipendi da fame", dopo la morte di Yaya Si Cobas torna a protestare. Il sit-in termina con l'irruzione nel magazzino Tnt. Poi l'intervento dei carabinieri

"Nessun corso di formazione, nessun corso di primo soccorso, nessuna abilitazione per la guida dei carrelli". È quanto denuncia il sindacato Si Cobas che ieri sera, dopo le 21:30, ha occupato i magazzini della Fedex/TNT all'Interporto di Bologna.

I facchini, tutti in appalto per una ditta esterna, si sono prima riuniti in presidio e poi hanno deciso di fare irruzione nel magazzino. Qualche momento di tensione all'entrata, forzata, ma poi la situazione è tornata sotto controllo. Sul posto, poco dopo, sono intervenuti i carabinieri che hanno chiesto le generalità ai presenti. Giornalisti e fotogiornalisti compresi.

Questa forte azione arriva dopo uno sciopero che, in base a quanto raccontato dai lavoratori, ha portato da qualche giorno all'apertura di una piccola mensa. Finora i pasti venivano consumati all'addiaccio, di notte, nel parco mezzi dove sfrecciano i camion.

"Si rivendicano condizioni migliorative per lavoratori che attualmente vivono una situazione di iper sfruttamento – afferma Pietro De Marco dei Si Cobas – 80 lavoratori, ovvero l’intero appalto, tutti a tempo determinato, tutti part time ma costretti a rimanere fino al termine delle lavorazioni, tutti precari: nessuna formazione ma tutti a guidare i mezzi. Inquadramenti contrattuali dubbi, malattia non riconosciuta, salari da fame e perennemente in ritardo. Due bagni inservibili, nessuna mensa e tanto altro".

E continua: "A luglio abbiamo fatto una segnalazione agli enti competenti (Inail, Ispettorato e Asl) con richiesta di intervento ma non ha sortito alcunché. Nemmeno un controllo, nessuna ispezione. Trenta lavoratori su 80 si sono iscritti al sindacato per rivendicare migliori condizioni e dopo la prima mobilitazione 18 su 30 sono stati chiamati a lavorare su denuncia nostra, anche all'ispettorato, mentre i restanti 12 sono stati rimpiazzati con altri lavoratori a chiamata. Noi chiediamo che tutti rientrino a lavorare".

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