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Cronaca Anzola dell'Emilia

No all'ipermercato a Lavino, parte la raccolta firme. Il sindaco: "Le bugie e i bugiardi hanno le gambe corte"

Il sindaco risponde ai comitati per NO alla costruzione del polo commerciale che prevede anche alloggi, parcheggi e un parco.

Una foto che mostra com'è adesso e come diventerebbe l'area di Lavino di Mezzo, frazione di Anzola, una volta edificato il nuovo polo commerciale.  

Dopo una marcia a fine gennaio e la creazione della pagina sui social "Salviamo Lavino - No ipermercato" dei cittadini che avversano il progetto, è partita la petizione che chiede "all’Amministrazione comunale di Anzola dell’Emilia il ritiro del progetto relativo al nuovo ipermercato e l’apertura di un percorso partecipato istituzionale per discutere con la cittadinanza e le associazioni quali interventi realizzare e quali bisogni essenziali soddisfare innanzitutto". 

Secondo i promotori, oltre al consumo di suolo, aumenterebbero traffico, rumore e inquinamento.

Lavino di mezzo, le ragioni del "no" all'ipermercato | VIDEO

A sostegno dei cittadini e delle imprese commerciali locali si è schierata anche Confesercenti Bologna che lo definisce "Progetto nefasto sul territorio, sia sul piano commerciale, che sociale e ambientale". 

Veronesi: "Chi racconta bugie? 

Il sindaco di Anzola, Giampiero Veronesi ha postato su Facebook il suo punto di vista: "Hanno dichiarato di essere all’oscuro dei contenuti dell’intervento e di avere saputo tutto solo a dicembre 2022, hanno dichiarato che noi avremmo mandato avvertimenti ai consiglieri (i quali hanno smentito), hanno dichiarato di avere cambiato idea perché il progetto e le relative metrature sarebbero state variate da noi a loro insaputa - scrive il primo cittadino - La verità? Eccola:

1. Consiglio comunale del 3 maggio 2021: tutto era chiaro e definito, di dominio pubblico, e le metrature erano quelle di oggi. Ascoltate una delle loro voci, sicura e decisa, che pronuncia parole chiare ed inequivocabili a sostegno dell’intervento di alloggi ERS, parco e supermercato di Lavino;

2. Leggete anche la delibera di quello stesso consiglio comunale, con loro presenti (con foto): sono riportati tutti i dati e le metrature, chiare e identiche a quelle di oggi, compreso l’aumento di superficie del supermercato (fìcon foto). 

A differenza loro, noi non esprimiamo alcun giudizio personale.

Crediamo però di avere finalmente il diritto di restituire ai mittenti le esatte parole che loro ci hanno riservato: Le bugie (e i bugiardi) hanno le gambe corte (e anche la memoria), è per questo che ci mettono tanto tempo ad arrivare alla verità. E non sentono il bisogno di scusarsi”.

(Foto "No ipermercato Lavino")

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Secondo i promotori della raccolta firme l'Ipercato di 10.185mq + parcheggio di 1.024 posti occuperebbe un'area che misurerebbe tre volte e mezza Piazza Maggiore. Nel progetto è compresa anche la realizzazione di 183 alloggi in edilizia convenzionale "8-9 palazzine da 6 piani, 453 parcheggi". Ci sarà però anche un parco urbamo di, 60mila mq, "ma sotto i tralicci dell’alta tensione", osservano. 

La raccolta firme 

"Chi non sarebbe favorevole ad avere a Lavino un punto vendita alimentari e un bel parco, con rilancio dei servizi alla persona, visto che i negozi qui chiudono e si sente dire da anni che Lavino è solo un paese dormitorio? Si legge sulla piattaforma change.org "sarebbe un cambiamento auspicabile, se ne derivasse un concreto vantaggio a favore della collettività e non fosse solo uno slogan di facciata. La realtà, purtroppo, è ben diversa. Anziché riqualificare l’edificato esistente siamo di fronte all’ennesima opera di cementificazione selvaggia a beneficio economico del solo soggetto privato realizzatore. La comunità di Anzola ne riceverebbe solo svantaggi: perdita di suolo, un bene prezioso non rinnovabile, incremento del traffico su gomma e quindi dell’inquinamento". 

1. L’ipermercato, destinato a vendita alimentare e di prodotti di altro genere, avrebbe una superficie coperta di mq. 10.185 a cui si aggiunge un parcheggio da 1.024 posti auto:

- la dimensione, simile a quella dell’Ipercoop Centro Borgo (senza la galleria) sarebbe appetibile per un marchio dai prezzi fortemente competitivi, con vendite a stock, che attrarrebbe clienti anche da fuori regione!

- al suo interno si venderanno anche prodotti non-alimentari, con grave ulteriore pregiudizio per il commercio di vicinato.

- sono previste oltre 3.000 auto in più ogni giorno che aggraveranno il traffico, già congestionato nelle ore di punta, della via Emilia: spostamenti più difficili e peggioramento della qualità dell’aria in una delle aree spesso oltre i limiti indicati dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità. A ciò si aggiungerà il rumore dei mezzi pesanti di carico/scarico nelle tarde ore serali o nelle prime ore del mattino.

- Il parcheggio antistante il supermercato coprirà un’ampia superficie oggi adibita a verde pubblico.

Un Ipermercato a Lavino, oggettivamente, non serve e non risponde ai bisogni della popolazione locale.

- Sono già presenti altri 5 supermercati in un’area di 8 km quadrati  (Coop Anzola, Conad, In’s, Ipercoop Borgo, Lidl), ai quali si aggiungono quelli di Casalecchio di Reno e Zola Predosa. Uno studio di Nomisma ha evidenziato che Bologna presenta un tasso di Grande Distribuzione Organizzata pro-capite più alto di Milano!  

2. L’edilizia convenzionata è funzionale alla realizzazione dell’ipermercato che altrimenti non potrebbe essere realizzato per l’assenza di una “pubblica utilità”, ma:

- il vincolo è di soli 12 anni, e dopo? Gli appartamenti andranno sul libero mercato con tutto quello che ne deriverà.

- Le nuove abitazioni saranno in prevalenza abitate da inquilini attualmente non residenti nel Comune di Anzola ma non è previsto un piano di investimenti che adegui i servizi scolastici, sanitari, di trasporto pubblico, aggregativi e sportivi alle nuove esigenze.

3. Gli oneri di urbanizzazione dovrebbero servire, quelli sì, per investimenti sui servizi pubblici, ma sono stati “scontati”, in cambio della realizzazione di opere funzionali solo al supermercato e spacciate per opere pubbliche (l’allargamento della via Emilia e la realizzazione di una nuova rotonda).

 4. Parco pubblico urbano di 60.000 mq, bene ma...:

 · la manutenzione è a carico del costruttore solo per 8 anni, poi sarà trasferita al Comune, già in difficoltà a reperire le risorse per la manutenzione del verde esistente.

· Il nuovo parco si troverebbe sotto i tralicci dell’altissima tensione dove è dannoso sostare per più di 4 ore. Ci portereste i vostri figli a giocare?

5. Il prezzo della cementificazione di quasi due ettari di suolo sarebbe quello di rinunciare alla possibilità di produrre cibo, alla capacità di assorbire acqua e di ridurre il rischio idraulico, alla mitigazione del calore estivo, a favorire la biodiversità e la riduzione della CO2. Oggi il consumo di suolo è un argomento importantissimo e trascurato. La Terra ha impiegato alcune migliaia di anni per ricoprire la superficie emersa con uno strato di circa 80 cm. di suolo fertile per la vita (animale e vegetale), una volta rimosso è perduto per sempre! L’emergenza energetica ha reso evidente la necessità di renderci il più possibile autonomi per la produzione di energia, in particolare utilizzando le fonti rinnovabili. Allo stesso modo il previsto aumento della popolazione mondiale renderà sempre più preziose, anche sul piano economico, le terre coltivabili necessarie alla produzione del cibo che quindi devono essere tutelate! Le amministrazioni (deputate ad essere il braccio operativo dei cittadini e a tutelarli) dovrebbero incentivare il più possibile l’utilizzo di strutture già esistenti attraverso la riqualificazione di edifici ed aree dismesse.

6. La Pianura Padana è la zona con l'aria più inquinata d'Europa. I piani aria adottati fino ad oggi non si sono dimostrati efficaci, il recente rapporto Mal’Aria di Legambiente, evidenzia che sulla base dei limiti fissati dalla UE al 2030 sarebbero fuorilegge 80% delle città. Ciò ha un duplice effetto negativo sulla salute dei cittadini e su quella del Pianeta: surriscaldamento globale, con alterazione degli equilibri climatici e incremento di fenomeni atmosferici estremi come siccità ed alluvioni, seri problema sanitari come malattie cardiovascolari e respiratorie che determinano oltre 52.000 morti premature all’anno per cause legate all’inquinamento, senza contare l’impatto sui bambini con malattie croniche come l’asma.  

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