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Bologna in piazza per l'Iran: "Noi dalla parte giusta della storia, aiutateci" | VIDEO

Il corteo, promosso dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, è partito alle 18 da piazza XX settembre per concludersi in piazza Nettuno

"Chiediamo di stare dalla parte giusta della storia, di stare dalla parte del popolo iraniano". Bologna torna in piazza per l'Iran con un corteo promosso da Cgil, Cisl e Uil che porta circa 2mila persone in piazza per unirsi alla protesta delle donne e del popolo iraniano che da settimane lotta contro la repressione e le violenze subite dal regime islamico dopo la morte di Masha Amini, una giovane 23enne arrestata e poi uccisa dalla polizia perché non indossava correttamente l'hijab, il velo.

"Donne e uomini del nostro paese – spiega una delle portavoci di Donna vita libertà di Bologna – stanno combattendo a mani vuote contro un regime feroce. Noi chiediamo all'Italia e all'Unione europea di prendere una posizione. La parte giusta della storia siamo noi, che insieme ai nostri fratelli e sorelle per le strade dell'Iran combattiamo oggi".

"Siamo anche a fianco di Alessia Piperno (la trentenne italiana arrestata a Teheran) siamo al suo fianco e ci stringiamo ai suoi familiari e a maggior ragione chiediamo all'Italia di prendere una posizione". Presenti al corteo e al presidio numerosi rappresentanti delle istituzioni, tra cui i consiglieri regionali Marilena Pillati, Silvia Piccinini, Silvia Zamboni, Antonio Mumolo e Roberta Mori; il deputato Pd Andrea De Maria, la vicesindaca Emily Clancy, il consigliere comunale della Lega Matteo Di Benedetto, Rita Monticelli, consigliera comunale del Pd, professoressa dell'Alma Mater in prima fila per i diritti umani e la liberazione di Patrick Zaki. "Bologna deve prendere una posizione politica e la sta prendendo, la città è con voi, siamo con voi".

"Bologna ha saputo dimostrare di essere una comunità solidale con l'Iran già negli scorsi anni – dice la vicesindaca Clancy – c'è un principio fondante della nostra comunità, e cioè che anche quando non si rispettano i diritti umani in un altro paese, non c'è bisogno che accada qui, si sta mettendo in discussione il principio di convivenza, di solidarietà, i principi democratici di una società. E allora noi non ci fermeremo finché le donne non saranno libere in Iran, saremo al loro fianco, appoggeremo il loro coraggio, le ringraziamo per il coraggio che stanno dimostrando in questi giorni, giorno dopo giorno, rischiano la vita per questo. Questo deve essere denunciato ogni giorno e non ci fermeremo finché non ci sarà giustizia".

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