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Cronaca San Donato / Via Isabella Andreini

Emergenza sfratti, la storia di Iris: "Se perdo la casa, che racconto a mia figlia?"

Un appello alle istituzioni affinchè snelliscano la burocrazia e scelgano una nuova elasticità per risolvere i problemi visto che "Ti ascoltano, ma poi le soluzioni non arrivano"

Si chiama Iris Tacchini, è mamma single di una ragazza di 14 anni, ha da qualche tempo perso il lavoro e ci ha raccontato la sua "odissea" fra la paura di perdere la casa e soluzioni che non arrivano mai, mentre la burocrazia rende complicato anche quello che non lo sembra affatto, come per esempio passare da un canone "calmierato" a canone sociale (destinato ai cittadini con grave disagio economico, familiare e abitativo): "Snellite la burocrazia e fate comunicare gli uffici fra loro, così non va".

Come spiega in Comune di Bologna sul suo sito invece gli alloggi a canone calmierato sono destinati a famiglie residenti a Bologna o con lavoro a Bologna in possesso di Attestazione ISEE con un valore ISE compreso tra €. 13.000 e €. 60.000 e un valore ISEE tra €. 6.000 e €. 40.000 e un valore di patrimonio mobiliare ai fini ISEE inferiore a €.50.000.00. Si può ottenere in assegnazione un'abitazione a canone calmierato presentando domanda per l'accesso alla graduatoria aggiornata ogni 6 mesi. L’ammontare del canone di affitto viene calcolato in base alla metratura e alla localizzazione dell’alloggio e in sede di assegnazione il canone di locazione dell'alloggio proposto non deve superare il 30% del valore ISE.

IL RISCHIO DI PERDERE LA CASA, LA SPERANZA DI TROVARE UNA NUOVA OCCUPAZIONE. Iris, che al momento è in cerca di una nuova occupazione in campo commerciale e amministrativo per poter poi saldare il suo "debito" e ricominciare a sostenere l'affitto dell'appartamento che le è stato assegnato in via Andreini (San Donato), rischia di essere buttata fuori di casa, insieme a sua figlia e fa un appello alle Istituzioni bolognesi visto che non è neanche l'unica a ritrovarsi in una soluzione come questa: "Dicono di non potermi abbassare il canone di 450 euro e di non potermi far passare da canone calmierato a canone sociale perchè il mio appartamento Acer è fra quelli destinati a questo tipo di contratto, anche se nella mia palazzine ce n'è uno vuoto da anni. Dicono che dipenda dalla metratura, ma quella è esattamente gemella alle altre case sulla mia fila". 

Ma ecco il racconto di Iris Tacchini, che spiega meglio come stanno le cose a pochi giorni dall'udienza che deciderà del suo sfratto.

Iris, ci racconta le sue vicende?

Il tutto inizia nel 2012, lavoravo part-time e faticavo a pagare 450 euro d'affitto tanto che avevo accumulato alcuni arretrati, così mi sono rivolta all'assistente sociale di quartiere alla quale chiedo se può intervenire per una riduzione di canone ed un aiuto economico: niente soldi, ma con una sua lettera all'Acer ottengo un rateizzo di 50 euro mensili.

Poi cosa è successo? Che lavoro faceva prima di ritrovarsi disoccupata?

A dicembre ho perso il lavoro (un piccolo commerciante che cessa l'attività a causa della crisi); io ho sempre fatto l'impiegata in ambito commerciale e amministrativo. I mesi passano e cerco di arrangiarmi con lavori vari, pulizie, baby-sitting e altro, ma diventa impossibile pagare il canone, la spesa la devo pur fare...Insisto con l'assistente sociale, ma le risposte sono sempre quelle: non ci sono soldi, noi per la casa non possiamo fare nulla, lei ha solo un disagio economico come altre migliaia di famiglie eccetera eccetera...

In febbraio/marzo 2014 arriva il maledetto sfratto. Torno dall'assistente sociale, ma senza risultato e allora mi rivolgo all'ufficio per le politiche abitative del Comune e vengo ricevuta dal responsabile (miracolo!) molto gentile, mi fa raccontare tutta la storia e mi dice che forse si può fare questo, forse quell'altro, forse ci sono fondi, forse c'è un nuovo protocollo in collaborazione con la Prefettura per mettere a disposizione altri alloggi per i casi come il mio e mi saluta dicendo che deve valutare quali possibilità ci sono e di richiamarlo dopo una decina di giorni.

Ovviamente richiamo ma sembra che per me non ci sia nulla da fare e mi chiede il nome dell'avvocato Acer che segue la mia pratica e il numero di pratica corrispondente: ancora devo sapere a cosa gli sono serviti, ho scritto e telefonato varie volte, ma senza nessuna risposta.
L'unica cosa che ho capito è che non c'è possibilità di ridurre il canone, non mi danno un'altra casa, ho fatto domanda con bando ERP2 e ho 3 punti ma per una assegnazione di alloggio ce ne vogliono almeno 18/20, non ci sono fondi ai quali posso attingere per sanare la morosità.

Dove abito io (in via Andreini 27, quartiere San Donato) c'è un appartamento vuoto da quando vivo lì (giugno 2011) tanto per dirne una..... Beh, il tutto mi fa veramente sconvolgere! Che queste istituzioni, sì ti ascoltano anche, ti fanno parlare e ti dicono pure che hai ragione ma alla fine allargano le braccia. Molti mi dicono che dovrei piangere, ma io non sono fatta così. Mia figlia ha 14 anni, che le racconto tra qualche mese?

Ha fatto cenno a un protocollo  fra Comune e Prefettura?

Sì. Il responsabile delle politiche abitative mi ha riferito che a quell'incontro dovevano partecipare anche altri Enti (mi sembra Poste e Inps) che avrebbero dovuto/potuto mettere a disposizione alloggi per questa emergenza sfratti. Bene. Questi enti non si sono presentati e in tutto questo per problemi familiari il 3 luglio non mi sono potuta andare al centro per l'impiego e se entro 15 giorni non mando una giustificazione scritta vengo tolta dalle liste disoccupazione? Cioè loro non si sono presentati e non accade nulla, mentre io rischio di non rientrare più nelle liste...

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