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Cronaca

Islam in Emilia-Romagna, 183mila musulmani e 176 centri di culto: Bologna in testa

E' quanto emerge dalla prima indagine condotta sull'Islam in Emilia-Romagna dall'Osservatorio sul pluralismo religioso, presentato ieri in Regione

176 luoghi di culto sparsi in tutta l''Emilia-Romagna, una grande moschea a Ravenna e un islam che rappresenta le diverse provenienze e scuole religiose dei musulmani, sottoforma di associazioni e centri culturali per l'assenza di una normativa a livello nazionale. E' quanto emerge dalla prima indagine condotta sull'Islam in Emilia-Romagna dall'Osservatorio sul pluralismo religioso, presentato ieri in Regione.

In Emilia-Romagna si stimano circa 182.800 musulmani, il 13% di quelli presenti in Italia, la seconda regione dopo la Lombardia: provengono soprattutto da Marocco e Albania, mentre si sono quasi triplicati quelli da Pakistan e Bangladesh. Altre presenze significative vengono da Tunisia, Senegal, Egitto e Turchia.

Dalla ricerca risultano 176 centri di culto islamici in Emilia-Romagna. Bologna è in testa con 48 luoghi di preghiera (14 in città e 34 in provincia), seguono Modena con 27, Reggio Emilia con 22, Ferrara con 20, Ravenna con 17, Rimini e Forlì-Cesena con 12, Parma e Piacenza con nove. 

"Facciamo la colletta per pagare gli affitti e le bollette delle sale di preghiera. Non c'è nessuno che ci dà una busta con 5.000 euro, non ci sono Stati arabi che ci finanziano nè riceviamo fondi pubblici o da privati", che si autofinanzia. aveva detto ieri il presidente della Comunità islamica di Bologna, Yassine Lafram. 

"Il panorama islamico in regione quindi è in evoluzione", si legge nella ricerca. L'indagine, svolta tra il 2015 e il 2016, prevede un questionario volto a costruire la mappa delle presenze, ma anche a studiare le caratteristiche e le attività di ogni gruppo. La quasi totalitàdei musulmani credenti in Emilia-Romagna appartiene alla corrente maggioritaria nell'islam, quella sunnita. A Piacenza esiste però dal 2000 una comunità di ispirazione sufi, mentre a a Carpi c'è l'unica realtà sciita censita in Emilia-Romagna.

A Bologna e Ferrara esistono centri Subud, una corrente nata in Indonesia che propone una religiosità mistica con influenze induiste e buddhiste. A San Pietro in Casale, nel bolognese, c'è un centro Ahmadiyyat, un movimento nato in Pakistan e Arabia Saudita ma perseguitato in patria. A Parma c'è dal 1986 una sede della religione Baha''i, di derivazione islamica ma di fatto autonoma, frequentata da 400 fedeli. Grazie alla migrazione, infatti, in Emilia-Romagna si sono create comunità che non potrebbero esistere nel Paese d'origine. I centri Ahmadiya, Subud e Bah''ai, appunto, sono ad esempio realtà di derivazione islamica represse o perseguitate in patria, che trovano qui la possibilità di rifondarsi e prosperare. (agenzia dire)

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