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Cronaca

Dissesto idrogeologico: Emilia-Romagna tra le regioni più a rischio frane e alluvioni

Tra le regioni più a rischio frane e alluvioni compare l'Emilia Romagna e si tratta di pericolosità elevata e molto elevata. In pericolo anche i beni culturali e le imprese

Ispra - Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale - ha presentato il Rapporto sul dissesto idrogeologico in Italia, con dati elaborati nel 2015, per fornire una conoscenza completa e aggiornata sulla pericolosità da frana, idraulica e di erosione. 

Tra le regioni più a rischio frane e alluvioni compare l'Emilia Romagna e si tratta di pericolosità elevata e molto elevata. A rischio anche i Beni culturali: a rischio frane in aree a pericolosità alta e molto alta si registra in Toscana, Marche, Emilia-Romagna, Campania, Liguria e Molise. Numerosi sono i borghi storici interessati da fenomeni franosi innescatesi o riattivatisi anche negli ultimi anni. Tra i comuni, spiccano le città d'arte di Ferrara e Ravenna.

L'Emilia-Romagna è annoverata anche tra i territori con i valori più elevati di popolazione a rischio alluvioni nello scenario di pericolosità idraulica media e con con il numero più elevato di imprese a rischio pericolosità idraulica media. In Italia, quasi 80.000 unità locali di imprese (circa l'1,7%) si trovano in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata per un totale di oltre 200.000 addetti a rischio.  Le regioni con il numero più alto di unità locali a rischio sono Campania, Toscana, Emilia-Romagna e Piemonte.

Esposte, invece, al pericolo inondazione nello scenario medio, 576.535 unità, per un totale di oltre 2 milioni di addetti. Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Liguria e Lombardia, sono le regioni con il numero più elevato di imprese vulnerabili al fenomeno idraulico.

RAPPRORTO ISPRA. Supera i 7 milioni il numero degli abitanti residenti in aree a rischio frane e alluvioni (12% del totale), dei quali oltre 1 milione vive in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata (P3 e P4), mappate nei Piani di Assetto Idrogeologico (PAI) e quasi 6 milioni vivono in zone alluvionabili classificate a pericolosità idraulica media P2 con un tempo di ritorno fra 100 e 200 anni (perimetrate nell’ambito della Direttiva Alluvioni). Campania, Toscana, Liguria ed Emilia-Romagna, sono le regioni con i valori più alti di popolazione a elevato rischio frana, mentre i numeri più rilevanti di popolazione a rischio alluvione, nello scenario di pericolosità idraulica media P2, si riscontrano in Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Lombardia e Liguria.

A livello comunale, è a rischio l’88,3% dei comuni italiani. In totale, sono 7.145 (esattamente l’88,3%), i comuni a rischio frane e/o alluvioni: di questi, 1.frane-3640 hanno nel loro territorio solo aree ad elevata propensione a fenomeni franosi, 1.607 solo quelle a pericolosità idraulica, mentre in 3.898 coesistono entrambi i fenomeni.

Sette le regioni con il 100% dei comuni a rischio idrogeologico: Valle D'Aosta, Liguria, Emilia - Romagna, Toscana, Marche, Molise e Basilicata. A queste, si aggiungono Calabria, Provincia di Trento, Abruzzo, Piemonte, Sicilia, Campania e Puglia con una percentuale di comuni interessati maggiore del 90%. Sono, invece, 51 le province con il 100% dei comuni a rischio per frane e inondazioni. I livelli elevati di pericolosità da frana e quelli medi per la pericolosità idraulica, riguardano il 15,8% del territorio nazionale, per una superficie complessiva di 47.747 km2.

I Beni Culturali architettonici, monumentali e archeologici potenzialmente soggetti a fenomeni franosi sono 34.651 (18,1% del patrimonio totale), dei quali oltre 10.000 rientrano in aree a pericolosità elevata e molto elevata.

Nello scenario di pericolosità media delle alluvioni ricadono circa 29.000 monumenti, mentre oltre 40.000 sono i beni culturali a rischio nello scenario relativo a eventi estremi P1 (meno probabili, ma più intensi). Le regioni con il numero più alto di beni a rischio nello scenario medio, sono Emilia-Romagna, Veneto, Liguria e Toscana.

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