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Ius soli, giovani stranieri "cittadini" di Bologna prima che italiani: festa il 20 novembre|VIDEO

La proposta di modifica allo statuto della città in consiglio comunale per spingere Parlamento e Governo a riscrivere la legge sulla cittadinanza

Cittadini onorari con tanto di festa. I giovani stranieri della città che saranno "cittadini" di Bologna prima che italiani. E' la proposta di modifica allo statuto della città portata oggi, 21 febbraio, in consiglio comunale dalla coalizione di centrosinistra per introdurre lo "ius soli" e quindi spingere Parlamento e Governo a riscrivere la legge sulla cittadinanza. La data fissata per la cerimonia è il 20 novembre, giornata mondiale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza e il sindaco consegnerà loro l'atto alla presenza di compagni di scuola, insegnanti e famiglie.

Attualmente sono 11.623 i giovani stranieri tra zero e 17 anni che risiedono nel Comune di Bologna e, se avranno svolto un ciclo di istruzione sotto le Due Torri, presto potrebbero ricevere la cittadinanza onoraria.

L'acquisizione della cittadinanza per i nati sul territorio - ius soli, appunmto - era stata proposta in campagna elettorale "ed è una scelta ancora più valida oggi sulla base del dibattito pubblico nel nostro paese e in Europa", spiega il sindaco Matteo Lepore, presentando l'ordine del giorno al vaglio oggi del Consiglio accanto agli esponenti di tutti i gruppi di maggioranza. "Abbiamo i numeri per modificare lo statuto anche senza il contributo dell'opposizione, ma vogliamo farlo insieme a loro, per questo speriamo che altri gruppi o altri consiglieri vogliano unirsi a noi", dice Lepore di fronte anche ai consiglieri di Fratelli d'Italia accorsi alla conferenza stampa. "Vogliamo sollecitare il Parlamento, questo e il prossimo, ad assumersi una responsabilità storica".

"Credo che questa proposta - rileva Lepore - abbia un largo consenso nell'opinione pubblica. A queste persone dobbiamo dare supporto, una educazione e dei servizi, a prescindere dal principio stesso di cittadinanza". Le promesse "iniziano a prendere piede, le parole diventano fatti con le persone giuste nel momento giusto", sottolinea Siid Negash, capogruppo della lista Lepore in Consiglio comunale e autore dell'odg insieme al collega Giacomo Tarsitano. Questo, sottolinea il consigliere di origine etiope, "non è un argomento di facciata ma un argomento concreto. In questo paese abbiamo una legge di cittadinanza che ha trent'anni ed è diventata obsoleta". "E' giusto - per la vicesindaca di Coalizione civica, Emily Clancy - che oggi parta il messaggio che chi viene qui a vivere è cittadino bolognese". Per il capogruppo Pd Michele Campaniello la proposta "non ha solo un valore simbolico, ma una valenza politica importante. Speriamo di essere da stimolo ad altri Comuni italiani". Anche Marco Piazza, dei 5 stelle, sottolinea: "questa è una priorità, non possiamo tollerare che ci siano migliaia di giovani nella nostra città che vivono questa discriminazione". (dire) 

(Foto archivio)

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