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Cronaca

Virtus Bologna, morto l’ex cestista John Fultz

Icona del basket anni ’70, a darne notizia è stato il figlio Robert attraverso il proprio profilo Facebook. Fultz si spegne all’età di 74 anni

È arrivata come un fulmine a ciel sereno la notizia della morte all'età di 74 anni di John Fultz, ex cestista statunitense e ala della Virtus Bologna dal 1971 al 1974. Miglior marcatore della stagione 1971-72 con la casacca di quella che allora era nota coma Norda Bologna, contribuì alla storica vittoria della Coppa Italia del 1974. Nato a Boston il 20 ottobre del 1948, dopo il basket del college si trasferisce in Italia. Prima a Varese, poi a Bologna.

Soprannominato John 'Kociss' per la capigliatura con la fascia bianca che lo faceva somigliare ad un capo indiano, Fultz aveva subito un grave incidente in moto la scorsa estate che gli aveva causato un serio trauma cranico. Vera icona in stile anni ’70, nella sua autobiografia “Mi chiamavano Kociss” uscita nel 2011, John raccontava dei suoi eccessi da rockstar, compreso l’uso copioso di droghe che gli precluse la possibilità di giocare in NBA.

L’annuncio della sua morte è arrivato dal figlio Robert, anche lui ex cestista anche se di sponda Fortitudo: “Vola alto guerriero di luce. Caro papà, non posso che essere grato di averti avuto come amico, compagno di giochi ma soprattutto padre. Grazie per tutti gli insegnamenti, i bei momenti passati insieme e le tante sfide. Mi hai insegnato davvero tanto. Sei sempre stato e resterai il mio eroe. Ti amo tantissimo, grazie” il commovente messaggio affidato ai social dal figlio. 

Lepore: "Aveva deciso di vivere a Bologna"

"Basket City perde una delle sue figure più rilevanti. Esprimo a nome dell’Amministrazione il cordoglio per la scomparsa di John Fultz, giocatore simbolo della Virtus Bologna degli anni ’70, che dopo aver calcato i parquet della nostra città, recentemente aveva scelto di viverci. Bologna lo ricorderà", ha scritto in una nota il sindaco di Bologna, Matteo Lepore. 

La carriera di John Fultz

John Fultz comincia la sua carriera nella Yankee Conference della NCAA, il campionato universitario statunitense dove resta storica la sua rivalità con Julius Erving, il popolare Doctor J. Firmato dai Lakers per la Summer League, Fultz rifiuta la proposta di giocare al minimo sindacale e si trasferisce, come detto, in Italia. Proprio qui inizia di fatto la sua carriera da professionista. Prima a Varese con la Ignis, dove gioca come straniero per le coppe e dove raggiunge la finale di Coppa dei Campioni che perde in finale contro il CSKA Mosca.

Nel 1971 si trasferisce a Bologna, accettando la corte del presidente Gianluigi Porelli. Trascinatore di folle, trascina nuovamente il pubblico virtussino al Palasport di Piazza Azzarita. A Bologna, Fultz si avvicina agli ideali hippy: rifiuto della guerra, amore libero ma soprattutto il massivo utilizzo di droghe che, come detto, gli impediranno di fatto di giocare in NBA. Proprio alla fine della sua prima stagione a Bologna, Fultz (che nel frattempo era diventato John Kociss per via della sua capigliatura) viene chiamato dai Los Angeles Lakers per un provino, ma viene scartato perché risulta positivo alla cocaina. Con le V Nere vincerà la Coppa Italia agli ordini del guru Dan Peterson. Finirà la sua carriera a Bologna con 1905 punti in 70 partite di campionato con una fantastica media di 27,2 punti e 10,8 rimbalzi a partita.

Dopo la fortunata parentesi Virtus, Fultz si trasferisce prima in Svizzera al Viganello Basket, poi all’Austria Vienna, Pordenone, Sporting Lisbona e Atletico Lisbona, dove terminerà la sua carriera professionistica, nel 1982. Torna quindi in Italia, dove continua a giocare a livello semi-professionistico fino ad oltre cinquant’anni. 

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