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Cronaca

Commento social su Juventus-Bologna, valanga di insulti per Patrick Zaki

Le due espulsioni hanno fatto arrabbiare lo studente egiziano, tifoso rossoblù, e il suo commento ha scatenato la reazione dei juventini. Amnesty: "State messi male"

"Mi sono trovato di fronte a decine di insulti e aggressioni, fino all'odio". Lo scrive in un post sui social Patrick Zaki, lo studente egiziano dell'Alma Mater, arrestato a Il Cairo e liberato dopo quasi due anni di carcere.

"Ho deciso di commentare la partita tra Bologna e Juventus, dicendo qualcosa che credo sia molto normale tra i tifosi di calcio di tutto il mondo - scrive Zaki - mi sono trovato di fronte a decine di insulti e aggressioni, fino all'odio. Non mi dispiace avere regolarmente discussioni accese con i tifosi di diverse squadre, amo il calcio e apprezzo questo tipo di divertimento. Tuttavia, quando ho scoperto che la gente sperava che io tornassi in prigione e fossi messo a tacere, mi ha davvero colpito come il discorso d'odio possa essere innescato così facilmente".

Patrick Zaki, tifoso rossoblu, in un twitt aveva commentato la doppia espulsione (Soumaoro e Medel), nel match del 16 aprile all'Allianz Stadium di Torino, finito con un pareggio (1-1). In men che non si dica, la sua "bacheca" si è riempita di commenti, da chi invitava la Juventus a denunciarlo, a chi ha dato ragione all'Egitto, che tradotto potrebbe far intendere "hanno fatto bene a metterti in galera". Ma c'è anche chi li sostiene e lo invita a non curarsi perchè "il mondo del tifo è così". 

"Stai parlando troppo, è uno dei commenti, tra insulti e altre minacce, pubblicati nelle ultime ore nei confronti di una persona che, per 22 mesi, ha perso la parola in una prigione egiziana e sta ancora sotto processo: Patrick Zaki. Tutto per un tweet da tifoso. State messi male", ha scritto in un twitt Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia. 

"Sinceramente non capisco come questa escalation sia stata così rapida e perché dopo due anni di silenzio, vengo attaccato dalle stesse persone che una volta mi sostenevano, solo perché ho detto la mia opinione sulla partita - continua Zaki che assicura di non non aver voluto offendere - accetto il diritto di ogni persona di esprimere la propria opinione, spero solo che le persone mi lascino esercitare il mio diritto fondamentale di dire la mia opinione su una partita. In un mondo pieno di ogni sorta di censura da parte di vari attori, io scommetto sempre sulla gente per proteggere i diritti di libertà di parola degli altri anche se non sono d'accordo. Se non posso dire la mia opinione sul calcio senza essere attaccato, non sono sicuro di come dovrei recuperare la mia voce in questioni più importanti. Eppure, amo tutti i tifosi di calcio e capisco che a volte il nostro amore per la nostra squadra ci rende un po' sulla difensiva, ma io traccio la linea per attaccare la vita personale di qualcuno e augurare cose cattive su di loro. Alla fine, voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno sostenuto in qualsiasi momento e quelli che ancora mi sostengono, voi riaccendete la mia fede nell'umanità - e conclude - Forza Bologna".

(Foto twitter Patrick Zaki)

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