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Cronaca

Morto al Maggiore il kenyota ferito con una coltellata all'addome

E' deceduto intorno alle 13.30 dopo il tentativo dei chirurghi del Maggiore di un intervento d'urgenza. Polifratture, oltre alla ferita con il coltello

Intorno alle 13.30 è morto Wizo Moses Peter Dadda, il kenyota di 33 anni accasciatosi stamattina in via Lavoro a Bologna, ferito da una coltellata all'addome. Ricoverato all'Ospedale Maggiore, i chirurghi hanno tentato un intervento d'urgenza. Il giovane, sofferente di disturbi psichici, con ogni probabilità si era ferito con un coltello all'addome e poi si era gettato dalla finestra della struttura protetta dove viveva. Aveva riportato polifratture e una lesione profonda al ventre.

STAMANE. E' stato un passante, alle 7 di questa mattina, a notare un uomo accasciato sulla pista ciclabile di via del Lavoro, in prossimità di un incrocio: sono stati chiamati i soccorsi ed è stata subito evidente la causa  del malore. Il ragazzo 33enne, di nazionalità kenyota, era  seriamente ferito perchè  accoltellato all'addome. Urgente il trasporto all'ospedale Maggiore, dove è stato ricoverato in gravi condizioni. Le indagini sono portate avanti dai carabinieri.

IPOTESI DI SUICIDIO. La Procura non può escludere, "stante la personalità del ferito, un gesto di autolesionismo". Cos' il Procuratore aggiunto di Bologna Valter Giovannini. L'uomo è ospite di una casa protetta, al quinto piano in un condominio poco distante da dove è stato ritrovato. Soffre di gravi patologie psichiatriche come schizofrenia e paranoie. Nella casa dove l'uomo vive, in tutto 8-10 persone, sono state trovate numerose chiazze di sangue, nessun segno di colluttazione. Inoltre sul pavimento del terrazzo dell'appartamento c'era un'impronta probabilmente compatibile con le calzature del kenyota, e il segno di una mano sporca di sangue sulla balaustra. Il luogo dove è stato trovato l'uomo è compatibile con la caduta dall'alto. Mancano invece macchie di sangue lungo il corridoio e nel vano dell'ascensore del condominio, dettaglio che fa escludere che si sia trattato di un 'defenestramento' operato da qualcuno che poi è fuggito. Nella casa infine è stato trovato un mazzo di chiavi con un coltellino sporco di sangue, e un ospite ai pm accorsi sul posto ha raccontato che l'uomo aveva già in passato accennato alla volontà di ferirsi con un coltello. Le condizioni rimangono gravissime: oltre al taglio all'addome, anche numerosissime fratture, provocate con molta probabilità dalla caduta dalla finestra.

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