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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Killer di Budrio, ecco come riesce a sopravvivere: 'Può resistere più di un mese'

Roberto Garzella, Federazione Italiana Survival Sportivo e Sperimentale: "Il territorio è ricco d'acqua potabile e lui potrebbe avere delle scorte di cibo. Con uno speciale schermo potrebbe sfuggire ai rilevatori termici"

Prosegue la caccia al killer di Budrio e di Portomaggiore. Ormai è passata la sesta notte di ricerche e tutta Italia si domanda come un uomo possa resistere senza cibo in quelle condizioni, anche se è possibile che l'uomo abbia dei fiancheggiatori, come già dichiarato nei giorni scorsi. Di ieri la conferma che il DNA ritrovato nei luoghi dei delitti è lo stesso

Roberto Garzella è docente e tra i fondatori della Federazione Italiana Survival Sportivo e Sperimentale (F.I.S.S.S.): una figura perfetta per capire come un uomo possa nascondersi per giorni e settimane in un ambiente naturale nutrendosi e sopportando lo stress del fuggitivo

Garzella conosce bene le caratteristiche della zona nella quale Igor-Norbert si nasconde. E' possibile dunque sopravvivere per tutti questi giorni in questo contesto? 

"Tutto va contestualizzato considerando inoltre la possibilità che l'uomo abbia o meno il supporto di fiancheggiatori. I suoi due maggiori problemi sono permanere e sopravvivere in un ambiente naturale e sfuggire alle forze dell'ordine. Per sopravvivere in queste condizioni è necessario un minimo di capitale iniziali a meno che non ci siano delle condizioni geografiche estremamente favorevoli. Credo che Igor disponga di un equipaggiamento di base". 

In cosa consisterebbe un equipaggiamento di base?

"Si tratta di materiale e strumenti che lo possono supportare nelle due esigenze di base: l'alimentazione e il mantenimento termico. E' sufficiente uno zaino da massimo 15 chili per consentire di muoversi agevolmente contenente barrette energetiche. Per quanto riguarda il fabbisogno idrico (che è più importante rispetto alla nutrizione), la zona è ricca di piccoli corsi d'acqua (quelli grandi sono inquinati) dai quali il fuggitivo può attingere". 

E cosa può travare in natura per nutrirsi?

"In questo periodo la frutta non è ancora matura, ci sono delle erbe ed eventualmente lombrichi rossi e uova di formica, ma non credo che nella sua condizione di ricercato possa mettersi a procacciare questo genere di nutrimento". 

Pensa che la sua fuga sia stata pianificata?

"Sì". 

Come è possibile sfuggire ai rilevatori termici?

"Esistono delle lastre simili alle carte di alluminio delle uova di Pasqua che riflettono gli infrarossi. Con una di quelle e delle frasche sopra, è possibile che Igor sfugga agli occhi dei rilevatori".

Quanto può resistere un uomo in queste condizioni?

"Anche un mese e mezzo. Il vero problema è l'idratazione: il nostro corpo, soprattutto se dotato di un po' adipe, ha tutte le scorte necessarie". 

Il survival è una disciplina non specialistica, rivolta alla conoscenza attraverso la sperimentazione delle modalità di sopravvivenza dell’individuo, del gruppo, delle popolazioni e della specie umana nel passato, nel presente, nel futuro e nei diversi ecosistemi. Significa vivere al di là delle possibilità concesse dalle circostanze. La Federazione Italiana Survival Sportivo e Sperimentale (F.I.S.S.S.) dal 1986 presiede in Italia all’organizzazione e realizzazione di corsi e test pluridisciplinari riferiti a ogni tipo di ambiente, negli ambiti della Protezione Civile, della cultura antropologica e dello sport riportato alle sue origini di “necessità” e di “piacere”. Tutte le numerose pratiche adottate da questa “metadisciplina” sono finalizzate, all’arte e alle tecniche del sopravvivere, affrontando in simulazione ogni avversità. Si tratta dunque di riattivare attitudini e abilità ancestrali migliorandole attraverso un’adeguata preparazione “complessiva” che superi i limiti della specializzazione. Cioè soprattutto adattarsi, improvvisare, risolvere complessità sociali e raggiungere lo scopo. Entrano in atto in questo contesto: la psicologia e l’economia del comportamento, il “problem solving”, l’autonomia e la disinvoltura operativa, la capacità di cooperazione, la sperimentazione creativa, la preservazione individuale e di gruppo, lo sviluppo di abilità motorie, l’economia nell’impiego di risorse proprie o esterne, ma soprattutto il cambiamento di strategie, l’uso alternativo o riconversione delle dotazioni disponibili.

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