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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Centro Storico / Piazza Minghetti

La grande bellezza di Bologna sottovalutata: 'Ci vuole un film per ogni suo angolo'

Giovani talenti alle prese con un cortometraggio intitolato La Rincorsa: "La Rincorsa è nato con il preciso scopo di affrontare il momento che stiamo vivendo: cerchi di realizzare i tuoi sogni, è difficile, ti blocchi. Abbiamo cercato di analizzare questo blocco e di realizzare il nostro sogno di girare a Bologna"

Si chiama "La Rincorsa" ed è un cortometraggio che nasce dall'amore per Bologna, dove si svolgoni i fatti, ovvero la storia di un blocco psicologico e creativo che attanaglia chi tenta di realizzare un sogno. Il lavoro (di Deckard, progetto dell'Università di Bologna che si occupa di divulgazione e dall'associazione culturale Facciamocela Raccontare) coinvolge molti giovani, e studenti e ricercatori dell'Università di Bologna ed è portato avanti da molto tempo senza alcun finanziamento e con pochi mezzi, come spiega Edoardo D'Elia, autore e interprete di questo corto. 

"Crediamo che Bologna sia da sempre sottovalutata e in questo corto abbiamo mostrato la città da una prospettiva onirica e molto suggestiva. La proiezione sarà mercoledì 18 gennaio all'Odeon e l'attenzione verso questa città ci sta a cuore soprattutto in questo momento in cui è al centro dell'attenzione turistica internazionale. Abbiamo sempre voluto valorizzare la nostra città, raccontando storie che ne trasmettano il fascino. E questo crediamo sia un passo importante". 

Come e da chi nasce il progetto?

"I nostri progetti nascono fondamentalmente su WhatsApp - spiega D'Elia, che abbiamo intervistato per saperne di più - che da quando ha attivato le chiamate gratuite permette a me e a Enrico Poli (il regista), che è di Bologna ma da qualche anno vive a Londra, di stare ore a litigare. Nello specifico, La Rincorsa è nato con il preciso scopo di affrontare il momento che stiamo vivendo: cerchi di realizzare i tuoi sogni, è difficile, ti blocchi. Abbiamo cercato di analizzare questo blocco e, allo stesso tempo, di realizzare il nostro sogno di girare a Bologna. La storia si svolge in una sola notte, e in una sola notte abbiamo girato tutte le scene. Il corto è stato prodotto da Deckard, un laboratorio universitario di scrittura e divulgazione, e dall’associazione culturale Facciamocela Raccontare, che produce video, corti e format di comunicazione crossmediale.

Parlate di una Bologna "sottovalutata": perché? 

"La grande bellezza di Bologna è sottovalutata. Ogni angolo del centro storico è perfetto per una storia. Eppure, non ci sono molti film in cui Bologna è un vero e proprio personaggio. Con tutto il rispetto per Woody Allen, che io venero quasi come se fosse già morto, Manhattan non è un granché. Eppure ci sono migliaia di film in cui New York basta e avanza per riempire le sale. Ci sono città che sono considerate belle solo perché hanno fatto da sfondo a bellissime storie, pensa se ambientassimo bellissime storie a Bologna! Le due torri non saranno meravigliose, ma se è diventata così famosa la Tour Eiffel, che non si guarda, noi abbiamo solo da lavorare. Bologna è meglio di Parigi".

Quali sono stati i luoghi protagonisti delle riprese?

"Enrico non vorrebbe dirlo, perché dice che si perde il mistero e che dovreste venire tutti al cinema a scoprirlo di persona. Abbiamo litigato di nuovo. Posso dire che abbiamo girato sotto i portici e nelle piazze del centro dove camminiamo tutti i giorni da quando siamo nati. La scena più rappresentativa è stata girata in Piazza Minghetti, che ci piace tantissimo e tantissimo piaceva al mio professore di educazione artistica del liceo, che la considerava, senza mezzi termini, la piazza più bella del mondo. Ce lo ripeteva in continuazione. E, si sa, se ripeti qualcosa a qualcuno per molte volte, poi quello va a finire che ci crede". 

La nostra città in termini di produzione e di diffusione di cultura: come sta Bologna? Come è cambiata negli anni e cosa meriterebbe?

"La produzione, a nostro parere, non è mai stato un problema di Bologna. Tra i giovani c’è davvero tanta qualità. Mi vengono in mente gli After Crash, che hanno composto la colonna sonora del corto. Sono davvero bravissimi. Per una serie di combinazioni, Bologna sta diventando sempre più popolare a livello internazionale. Stanno aumentando sempre di più i potenziali fruitori di cultura. Ora bisogna essere bravi ad attivare i canali giusti per collegare al meglio produttori e fruitori. La produzione culturale porta ricchezza in maniera molto più diretta di quanto si pensi. Ed è una ricchezza sostenibile e costruttiva".

Avete già dei nuovi progetti in cantiere? 

"Il prossimo progetto sarà la prosecuzione naturale de La Rincorsa, su questo modello costruiremo una storia più articolata. Ci piacerebbe anche girare un lungometraggio a Bologna, ma pare che non si possa girare in una sola notte e senza finanziamenti, per questo siamo alla ricerca di notti e finanziamenti. Inoltre, stiamo lavorando per prestare la nostra estetica a un progetto dedicato espressamente alla valorizzazione turistica di Bologna. Così tutti i turisti si faranno un selfie sulle panchine di Piazza Minghetti..."

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