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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Sul cellulare video con decapitazione: indaga la Procura

Gli inquirenti presero in consegna il telefono di un 21enne arrestato per rapina, rinvenendo il video che aveva ricevuto con un messagio whatsapp

Due arresti in due settimane per R.A. , 21enne marocchino, trovato in possesso di un video che mostra una decapitazione, poi rimesso in libertà con divieto di dimora. 

Il giovane aveva messo a segno una rapina in via San Vitale a metà gennaio, dieci giorni dopo aveva derubato una donna in via Matteotti e per sfuggire alla polizia, si era buttato dal ponte, ma era stato bloccato dalla Polfer. All'atto dell'arresto gli inquirenti presero in consegna il suo telefono rinvenendo il video che aveva ricevuto con un messagio whatsapp.

"Quando troviamo immagini di guerra in Siria o riconducibili allo Stato Islamico, e le troviamo spesso, dichiarano sempre di averle scaricate da internet - ha detto il Procuratore aggiunto Valter Giovannini - ovviamente non si può sapere, se non approfondendo le indagini, se al di là delle modalità di rezione il soggetto condivida le ragioni delle barbare esecuzioni e sia in qualche modo un fiancheggiatore di coloro che hanno agiro lontano dall'Italia".  

In questo caso dunque gli inquirenti si trovano di fronte a un episodio particolare e non frequente, ma la detenzione di materiale di questo tipo non costituisce reato. Tuttavia se ci si imbatte su una pluralità di documenti, le Procure possono procedere per partecipazione e organizzazione terroristica internazionale, così da svolgere indagini e interrogatori.  Gli accertamenti sul 21enne e sul mittente sono in corso e la Procura di Bologna ha aperto un fascicolo. "Forse è arrivato il momento che il legislatore pensi a una legge analoga a quella che si applica in caso di detenzione di materiale pedo-pronografico" ha infatti sottolineato Giovannini. 

FILMATO CRUENTO. Un gruppo di persone, alcune armate di fucili, in presenza di qualche bambino, assistono all'uccisione di un uomo bendato e in ginocchio su una pozzanghera di sangue, segno che in quel luogo erano avvenute altre esecuzioni. Sullo sfondo, si intravedono cadaveri accatastati. In piedi il boia, con il volto coperto, taglia la testa alla vittima usando una spada. Poi, mentre alcuni esultano, due "inservienti" afferrano il cadavere e lo trasportano vicino agli altri corpi. 

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