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Cronaca

Ladro rifugiato in Facoltà, la Procura: “Non è stato un equivoco”

Ieri una ragazza derubata ha seguito il ladro, entrato all'Università, e ha chiamato la Polizia, ma i collettivi hanno sbarrato l'ingresso. Il Procuratore aggiunto: "Gli agenti hanno chiaramente spiegato"

La ragazza ha riferito alla polizia di essere stata derubata dello smartphone mentre era in un bar in via Zamboni e di avere visto il ladro entrare nella facoltà di Lettere e Filosofia. Quando due poliziotti in divisa hanno cercato di entrare per cercarlo, si sono visti sbarrare la strada da un folto gruppo di giovani, dai quali sono partiti anche alcuni 'cori' contro le forze dell'ordine.

IL PROCURATORE GIOVANNINI. “E' un po' difficile sostenere che si sia trattato di un equivoco", secondo il Procuratore aggiunto e portavoce della Procura Valter Giovannini, a proposito delle interpretazioni secondo cui l'aver impedito l'accesso alla polizia all'Università di Bologna da parte dei giovani sia nato da un equivoco. “Non lo è stato perché gli agenti all'atto del tentativo di ingresso hanno chiaramente spiegato che stavano cercando una persona che aveva commesso poco prima un furto e che già era stata individuata e seguita dalla persona derubata che aveva provveduto ad avvisare la polizia".

DISSEQUESTRO. A seguito della richiesta del direttore di dipartimento, la Procura di Bologna ha disposto il dissequestro di un'aula della Facoltà di Lettere in via Zamboni. L'aula, in precedenza occupata da un collettivo, era stata sequestrata venerdì dalla Digos su decreto della Procura, che aveva agito di ufficio anche in base a dettagliate notizie stampa. Questo aspetto era stato chiarito dal procuratore aggiunto e portavoce della Procura Valter Giovannini.

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