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Cronaca Marzabotto / Lama di Reno

La street-art "rinfresca" la Memoria: dopo 30 anni, nuova vita per la cartiera di Lama di Reno

Street artist di fama internazionale per riqualificare la cartiera di Lama di Reno. I "Pennelli Ribelli" svelano il lavoro in cantiere da tempo. Cittadini commossi: "Qui ci abbiamo lavorato 20 anni. Adesso finalmente la lapide del ricordo è vista e capita da tutti. Giovani compresi"

Un enorme tasso libera la strada dalle trappole per far passare le staffette partigiane, metaforicamente espresse da un lungo tandem mosso da creature e personaggi che rappresentano la storia di Marzabotto. Pochi metri più in là, sempre lungo la pareti della cartiera di Lama di Reno, spenta e buia da almeno trent'anni, una lapide viene notata da molti passanti solo ora, per la prima volta, grazie a un "contorno" artistico ancora fresco di acrilico. Poi, dietro l'angolo due altre opere di street art: una dedicata al Lupo, il partigiano Mario Musolesi mentre l'altra ripercorre il periodo storico 1919-2018 attraverso il fascismo, fino allo slogan "prima io".

I "Pennelli Ribelli" (questo il nome del festival nato da Alex Sabattini e Giulio Campana che avrà luogo domani a Lama di Reno) che hanno fatto tutto ciò sono Ericailcane, Andrea Casciu, Nemo's, Guerrilla Spam e Kiki Skipi: domani le opere saranno ufficialmente aperte alla cittadinanza insieme a una serie di eventi fra laboratori e musica.

L'obiettivo del festival era quello di strasformare Marzabotto e i suoi edifici industriali (in particolare la carteria dismessa e una cabina Enel) in opere d'arte grazie a street-artist di fama internazionale come quelli invitati a partecipare al progetto. E la cittadinanza, fra "umarells" che seguono le fasi dei lavori da quattro giorni e ragazzini curiosi, sembra apprezzare: «Noi in questa cartiera ci abbiamo lavorato per tanti anni - dicono Fausto e Manlio, due ex lavoratori dello stabilimento specializzato ai tempi nella disinchiostrazione - poi l'abbiamo vista vuota, abbandonata, indecente. Adesso ecco il colore e una nuova vivacità. Ci piace molto e siamo felici di questa riqualificazione». 

Lama di Reno: le opere di Pennelli Ribelli

Vicesindaco di Marzabotto: «Il progetto mi è piaciuto subito, realizzato in meno di un anno»

«La valenza storica di questi luoghi ci ha fatto lavorare con un impegno maggiore - spiega Andrea Casciu durante una pausa - ci siamo coordinati per dare un senso alle nostre idee, dividendoci un muro sul quale abbiamo lavorato dodici ore al giorno per quattro giorni. Il tasso di Ericailcane libera la strada dalle trappole, il mio tandem di partigiane avanza. Il progetto della cartiera ci è piaciuto subito, è un luogo che merita una riqualificazione». 

Anche al bar del paese, il Bar Lama, non si parla d'altro: caffè lasciati pagati per gli artisti, lo storico ambulante della frutta "Ben" conta le banane da dare ai ragazzi perchè ritrovino energia dopo ore passate "appesi" con i loro pennelli in mano. Domani sarà davvero una grande festa perchè con un linguaggio nuovo, ne sono tutti certi, la staffetta della memoria potrà passare da generazione in generazione. 

Un murales dedicato al "Lupo" Mario Musolesi: «Così ho interpretato la Resistenza»

La storia della cartiera

La Cartiera dismessa di Lama di Reno. Lo stabilimento ha alle spalle una storia industriale che esplode nel 1954 quando l'imprenditore Angelo Rizzoli acquisisce la struttura e ci installa il primo impianto di disinchiostrazione d’Europa. Serviva a riciclare la carta “usata”, togliendoci l’inchiostro, in carta nuovamente utilizzabile per la produzione di giornali. Sarà soprattutto merito suo se lo stabilimento, a partire dai primi anni ’60, diventerà un grosso complesso industriale arrivando nel periodo di massimo splendore, nella seconda metà degli anni ’80, a produrre oltre 400 tonnellate di carta al giorno dedicate principalmente alla stampa di riviste settimanali, quotidiani ed altre opere di editoria con
oltre 500 dipendenti. Fino al giugno 2006 la cartiera si è avvalsa della sola linea rimasta produttiva delle tre che costituivano in origine l'ossatura dello stabilimento, con l’impiego di circa 120 dipendenti per la produzione di carta patinata di tipo ecologico. Problemi di mercato, di concorrenza, di difficili sinergie con gli altri stabilimenti del gruppo, fino alla necessità di importanti investimenti in campo energetico ed ambientale, hanno portato alla chiusura della cartiera alla metà del 2006 ed allo smantellamento totale degli impianti conclusosi alla metà del 2013.


IL PROGRAMMA DEL 6 OTTOBRE: FESTA DI PENNELLI RIBELLI

Ore 10:30 LABORATORIO DI MURALES a cura di Mariana Chiesa, per bambini e ragazzi (Ai partecipanti è consigliato un abbigliamento adeguato…ci si sporcherà parecchio)
Ore 12:00 PRANZO "senza pretese"
Vini e birre de Lortica
Ore 15:00 LABORATORIO DI SERIGRAFIA a cura di Meninji Prod. (Invito a portare una t shirt, un pezzo di tessuto, cartoncini formato A3 e A4, i quali potranno essere serigrafati gratuitamente con 3 stampe dei Lupi scelti per l’occasione).
Ore 15:00 Dj Green Thumb Dj Set

Ore 18:00 Polenta Ribelle cucinata dai volontari del Centro Sportivo Lama di Reno

Ore 18 Godblesscomputers DJSET

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