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Cronaca

Landini a Bologna: "Serve nuovo statuto lavoratori"

Il numero uno della Cgil ospite a un evento di Articolo 1

A 50 anni dalla sua nascita servirebbe un nuovo Statuto per i diritti dei lavoratori, che "andrebbe fatto in modo che tutte le persone che lavorano debbano avere gli stessi diritti, e in modo da smetterla con la competizione che oggi c'è tra le persone che hanno bisogno di lavorare".

A dirlo, a margine del convegno sul lavoro di Articolo 1 a Bologna, è il segretario della Cgil, Maurizio Landini. Parlando con i cronisti, Landini afferma che "sarebbe un atto molto concreto, perché vorrebbe dire che non c'è più il diritto legato al tipo di rapporto che ho, ma viene prima la persona, che deve avere gli stessi diritti e tutele sia se è una partita Iva, sia se è un lavoratore a tempo indeterminato".

Questo, chiosa il dirigente sindacale, "potrebbe essere l'anno in cui non solo celebriamo i 50 anni dello Statuto dei lavoratori, ma celebriamo che nell'era della tecnologia digitale e del cambiamento dei processi produttivi e della centralità dell'ambiente rimettiamo al centro i diritti della persona e del lavoro".

Non manca, poi, una considerazione sull'articolo 18, che per Landini non può essere considerato un totem del passato. "La tutela contro i licenziamenti ingiusti- chiosa infatti il segretario della Cgil- è un fatto di civiltà, e averla tolta è un fatto di inciviltà, che non ha creato posti di lavoro come veniva raccontato, ma ha semplicemente aumentato la precarietà e resi più facili i licenziamenti".

Oggi, chiude il sindacalista, "bisogna estendere i diritti non solo contro i licenziamenti ingiusti, ma fare in modo che ciò che riguarda i contratti nazionali riguardi tutti, così come il diritto alla formazione permanente e alla disoccupazione devono diventare tutele e diritti per tutto il mondo del lavoro". (Ama/ Dire)

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