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Narcotraffico, tra ritorsioni violente e riti voodoo: catturato al Marconi 'boss' latitante

Era considerato uno dei capi di un gruppo di trafficanti di droga nigeriani, che aveva la particolarità di vendicarsi in maniera spietata contro i corrieri ritenuti traditori

E' finito in manette un latitante per fatti di droga, catturato ieri all'aeroporto Marconi di Bologna dal personale della Polaria. Si tratta di K.C., nigeriano del 1982, uno dei 'boss' del gruppo di narcotrafficanti disarticolato dall’Operazione “TURNOVER” della Squadra Mobile di Perugia due anni fa. Ieri pomeriggio era in arrivo da Casablanca (Marocco) sul suolo emiliano. Ha fatto la sua ricomparsa in Italia pensando di aver terreno libero, visto che ormai era passato diverso tempo dalla cattura dei suoi compagni. Ma la Polizia l'ha intercettato e successivamente recluso all'interno del carcere della Dozza.

NARCOTRAFFICANTI NIGERIANI, TRA RITI VOODOO E RITORSIONI. K.C. era latitante dal 2014, quando si era conclusa l'operazione TURNOVER condotta dalla Polizia di Perugia per neutralizzare una “rete” di soggetti nigeriani,  dediti all’immissione di droga in Italia e presenti in numerose province del territorio nazionale. L'indagine era terminata con ben 37 misure di custodia cautelare in carcere, molte delle quali eseguite all’alba del 21 maggio 2014 su tutto il territorio nazionale.

Particolarità del gruppo di pusher - come riporta PerugiaToday - "era la circostanza per la quale i corrieri di droga che avevano la sventura di cadere nella trappola degli investigatori di Perugia venivano erroneamente ritenuti, dai loro mandanti, in fuga con la sostanza e pertanto “traditori”: le conseguenze, per le loro famiglie e per le loro case in Nigeria, erano nefaste, al punto che dopo la “somministrazione” di un potente rito “Voodoo” sull’arrestato, i familiari erano oggetto di pesanti violenze e ritorsioni". Se invece i capi veninano a conoscenza dell’avvenuto arresto del loro inviato, "i riti malefici erano invece destinati agli operatori di Polizia autori della cattura (…”gli uomini in divisa”). L’indagine, oltre a permettere di individuare e cogliere in flagranza circa un decina di “corrieri-ovulatori” inviati in Italia per immettere sul mercato nazionale ingenti quantitativi di “eroina” e “cocaina”, sequestrata per oltre 10 chilogrammi, ha consentito soprattutto di identificare i “mandanti”, gli “organizzatori” dei vari trasporti, presenti in vari paesi esteri e distribuiti nelle principali città italiane per la gestione delle relative piazze di distribuzione, all’ingrosso, dello stupefacente.

I“capi” o “referenti” locali del gruppo si occupavano, oltre che dell’organizzazione dei viaggi per l’immissione della droga, anche della successiva distribuzione, a connazionali e non, per lo spaccio al dettaglio. Tra questi figurava appunto il nigeriano catturato ieri a Bologna.

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