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Cronaca

La nutrizionista bolognese che sui social sdogana il pollo pronto: "Non si può essere perfetti"

Tante le reazioni alla foto pubblicata dalla mamma-nutrizionista. Lei spiega: "L'equilibrio è la strada giusta, basta ponderare: se possiamo farci aiutare con del cibo pronto perché poi sentirci in colpa?"

Si chiama Laura Chelli, è un medico nutrizionista di Bologna e sui social ha destato tanto scalpore per aver postato un pollo allo spiedo acquistato al supermercato e un bel contorno pronto insacchettato che arriva dritto dal banco frigorifero: la cena per lei e la sua famiglia. Una tavola apparecchiata e un testo provocatorio che accompagna la foto: "Sono una mamma di m*rda?". Perché mai dovrebbe essere una cattiva madre per le sue figlie? Perché una cena così una mamma che è anche nutrizionista non dovrebbe neppure considerarla: "Ho semplicemente voluto dare un po' di senso di normalità perché le esperienze che raccolgo dai miei pazienti e dalle famiglie che seguo parlano proprio di questo: andare in crisi e accusare ansia per il peso della responsabilità di dover nutrire non solo se stessi, ma anche i propri bambini". 

Ci sono state tantissime reazioni al suo post, in tanti l'hanno applaudita per il 'coming out' del pollo arrosto...Se lo aspettava? 

"Assolutamente no. Poco prima di pubblicarlo avevo parlato con una ragazza che mi stava dicendo di sentirsi in colpa nell'ordinare delle pizze per gli amici che avrebbe avuto ospiti a casa. Ma perché ci si dovrebbe sentire in colpa? Me lo sono chiesta seriamente e ho affrontato il problema con una provocazione pubblica, sui social. Mezzi di comunicazione che utilizzo con attenzione e che troppo spesso ci restituiscono aggressività ma che ci danno anche modo di affrontare delle problematiche diffuse". 

Parliamo di disturbi alimentari? 

"Anche, certamente. Oggi oltre ai disturbi alimentari che possiamo conoscere come anoressia e bulimia, bisogna fare i conti anche con la ortoressia. Si tratta di quel disturbo del comportamento alimentare di cui soffre chi punta a una dieta il più sana possibile, adottando un comportamento di tipo ossessivo, finisce invece per ottenere l'effetto opposto". 

Torniamo alle mamme e ai papà che hanno poco tempo e che qualche volta ricorrono ai cibi pronti: non è affatto una colpa dal suo punto di vista...

"Il senso è che, quando la quotidianità è troppo intensa e manca il tempo, ci si può aiutare con alimenti già pronti che fortunatamente esistono. Il concetto di consapevolezza è fondamentale: non è questione di essere perfetti, sbagliare si può, basta sapere come e quando. Vorrei togliere quell'alone di perfezione che si vede troppo spesso perché nel panorama delle scelte alimentari si può variare, con moderazione".  

I social però sono strani e a volte i contenuti vengono fraintesi o persino strumentalizzati...

"Sui social ci vado con i piedi di piombo e cerco sempre di dare informazioni scientifiche". 

Qual è dunque il modo giusto di approcciarsi al cibo, da mamme e non solo? 

"Equilibrio è senza ombra di dubbio la parola chiave. Da bolognese quale sono penso alla pietanza più demonizzata: le crescentine con i salumi e il formaggio. Fritto e grasso. Ma se me lo concedo in una serata speciale con gli amici? Se è il mio pranzo di Pasquetta o di una ricorrenza? Perché non concedersi anche questo, in maniera moderata? Non dobbiamo dimenticare che oltre al benessere fisico c'è anche quello psicologico".

Cosa è bene far mangiare ai bambini e cosa no?

"Per rispondere parto da una frase che mi sento dire spesso dai miei pazienti: ho problemi con questo alimento perché da bambino o da bambina mi obbligavano a mangiarlo. Mi innervosisco sempre di fronte a queste cose, così come quando sento dire che si è mangiato qualcosa per cui ci si sente in colpa. I bambini non vanno forzati ma stimolati: dobbiamo pensare sempre che non è il singolo cibo a essere essenziale, ma è il suo nutriente e questo può essere trovato altrove". 

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