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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Quale futuro dopo la laurea? Ecco il profilo e le condizioni occupazionali dei laureati Unibo

Pubblicato il rapporto 2016 che traccia l'identikit dei dottori 'sfornati' dall'Università di Bologna

È stato presentato oggi il XVIII Rapporto AlmaLaurea sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati italiani. Per l’Università di Bologna i laureati coinvolti sono stati 16.731. Si tratta di 9.178 di primo livello, 5.467 magistrali biennali e 1.797 a ciclo unico; i restanti sono laureati pre-riforma o del corso non riformato in Scienze della Formazione primaria. Per esigenze di sintesi si riporta in questa sede l’analisi delle performance formative dei laureati di primo livello e di quelli magistrali biennali.

CONDIZIONE OCCUPAZIONALE LAUREATI UNIBO. L’Indagine sulla Condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 29.366 laureati dell’Università di Bologna. La sintesi si concentra sull’analisi delle performance dei laureati triennali e magistrali biennali usciti nel 2014, intervistati a un anno dal titolo, e su quelle dei laureati magistrali biennali del 2012 intervistati a tre anni e del 2010 intervistati a cinque anni.

I laureati triennali tra Università e lavoro. L’Indagine ha coinvolto 9.219 laureati triennali del 2014 intervistati dopo un anno dal titolo, ovvero nel 2015.
Sebbene una quota elevata di laureati di primo livello, 54%, prosegua il percorso formativo con la magistrale, è utile fotografare le performance occupazionali di coloro che dopo la conquista del titolo hanno scelto di non proseguire gli studi e di immettersi direttamente nel mercato del lavoro.
Isolando quindi tra i laureati triennali coloro che non si sono mai iscritti a un corso di laurea magistrale (44%), è possibile indagare le loro performance occupazionali a un anno dal titolo. Il tasso di occupazione (si considerano occupati anche quanti sono in formazione retribuita) è del 70%, mentre quello di disoccupazione (calcolato sulle forze di lavoro, cioè su coloro che sono già inseriti o intenzionati a inserirsi nel mercato del lavoro) è pari al 19%.
Il 37% degli occupati può contare su un lavoro stabile, ossia contratti a tempo indeterminato o attività autonome effettive (liberi professionisti, lavoratori in proprio, imprenditori, ecc.). Il guadagno è in media di 1.092 euro mensili netti.
Ma quanti fanno quello per cui hanno studiato (richiesta della laurea per l’esercizio del lavoro svolto e utilizzo nel lavoro delle competenze apprese all’università)? Sono 46 laureati su cento, i quali considerano il titolo molto efficace o efficace per il lavoro che svolgono.

I laureati magistrali biennali a uno, tre e cinque anni dalla laurea. I laureati magistrali biennali del 2014 coinvolti ad un anno dal titolo sono 5.296, quelli del 2012 a tre anni sono 4.992 e quelli del 2010 a cinque anni sono 4.416.

A un anno. Il 73% dei laureati magistrali biennali del 2014, compresi coloro che sono in formazione retribuita, è occupato. Il tasso di disoccupazione, calcolato sulle forze di lavoro, è pari al 18%. 27 occupati su cento possono contare su un lavoro stabile (contratti a tempo indeterminato e lavoro autonomo). Il guadagno è di 1.100 euro mensili netti e l’efficacia è pari al 45%.

A tre anni. L’84% dei laureati magistrali biennali del 2012 è occupato. Il tasso di disoccupazione è pari al 10%. Gli occupati stabili sono il 49%. Le retribuzioni arrivano a 1.249 euro mensili netti. L’efficacia coinvolge 49 laureati su cento.
Ma dove vanno a lavorare? Il 78% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 14% nel pubblico. La restante quota lavora nel non-profit (8%). L’ambito dei servizi assorbe il 73%, mentre l’industria accoglie il 24% degli occupati. Marginale la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura.

A cinque anni. Il 88% dei laureati magistrali biennali del 2010 è occupato. Il tasso di disoccupazione è pari al 7%. Gli occupati stabili sono il 66%. Le retribuzioni arrivano a 1.386 euro mensili netti. L’efficacia coinvolge 51 laureati su cento.
Ma dove vanno a lavorare? Il 79% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 15% nel pubblico. La restante quota lavora nel non-profit (6%). L’ambito dei servizi assorbe il 76%, mentre l’industria accoglie il 22% degli occupati. Marginale la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura.

'IDENTIKIT' DEI LAUREATI UNIBO. 
La quota di laureati di cittadinanza estera è complessivamente pari al 5,2% (era il 5,1% lo scorso anno): il 4,2% tra i triennali e il 7,4% tra i magistrali biennali. Il 41% dei laureati proviene da fuori regione (40% nel rapporto 2015); in particolare è il 37% tra i triennali e il 50% tra i magistrali biennali.
È in possesso di un diploma di tipo liceale (classico, scientifico e linguistico) il 64% dei Laureati (era il 62% lo scorso anno): è il 61% per il primo livello e il 63% per i magistrali biennali.

L’età media alla laurea, pari a 25,7 anni (era 25,9 anni lo scorso anno) per il complesso dei laureati, varia tra i 24,6 anni per i laureati di primo livello e i 26,9 anni per i magistrali biennali. Su tale risultato incide però anche il ritardo nell’iscrizione al percorso universitario: non tutti i diplomati infatti si immatricolano subito dopo la conquista del titolo di scuola secondaria superiore.
61 laureati su cento terminano l’università in corso (59 su cento lo scorso anno): in particolare, sono il 60% tra i triennali e il 71% tra i magistrali biennali.
Il voto medio di laurea è 102,4 su 110; in particolare, 99,2 per i laureati di primo livello e 107,6 per i magistrali biennali.

Le esperienze nel corso degli studi. Il 57% dei laureati ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi: sono il 57% tra i laureati di primo livello e il 60% tra i magistrali biennali (valore che cresce al 74% considerando anche coloro che l’hanno svolta solo nel triennio).
Le esperienze di studio all’estero riconosciute dal corso di laurea (Erasmus in primo luogo) riguardano il 15% dei laureati: il 13% per i triennali e il 18% per magistrali biennali (quota che sale al 26% considerando anche coloro che le hanno compiute solo nel triennio).
Il 70% dei laureati ha svolto un’attività lavorativa durante gli studi universitari: è il 70% tra i laureati di primo livello e tra i magistrali biennali.

La soddisfazione per l’esperienza universitaria. Per analizzare la soddisfazione per l’esperienza universitaria appena conclusa si è scelto di prendere in considerazione l’opinione espressa dal complesso dei laureati in merito ad alcuni aspetti.
L’85% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente. In merito alle infrastrutture messe a disposizione dall’Ateneo, 77 laureati su cento considerano le aule adeguate, 47 ritengono le postazioni informatiche presenti in numero adeguato e 85 valutano positivamente i servizi di biblioteca.
E quanti si iscriverebbero di nuovo all’Università? Confermerebbe la scelta del corso e dell’Ateneo il 71% dei laureati, mentre il 15% si riscriverebbe allo stesso Ateneo ma cambiando corso.

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