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Giovedì, 28 Marzo 2024

Continua la protesta delle lavoratrici della logistica: "Noi madri disperate" | VIDEO

Il presidio stamattina davanti alla Prefettura di Bologna

Carichi di lavoro aumentati, turni di notte e la mattina all'alba e lo spettro della cassa integrazione. E' quanto denunciano le lavoratrici della logistica in appalto del gruppo Yoox-Net parlando di condizioni di lavoro peggiorate e scendono in piazza: "Per noi, donne e madri la situazione è insostenibile".

Così questa mattina le dipendenti di Lis group, l'azienda che è subentrata in appalto dopo il fallimento della cooperativa Mr.Job (uscita di scena senza pagare Tfr e ultime spettanze), hanno protestato sotto la Prefettura di Bologna, durante un presidio promosso da Si Cobas. Decine di felpe gialle in piazza Roosevelt, che richiamano la divisa da lavoro.

"Siamo madri disperate. Alcune di noi si sono licenziate perché non riescono ad andare avanti- racconta una lavoratrice, Luba Fortuna- ci hanno fatto turni notturni, e anche la mattina troppo presto. Si inizia alle 5 di mattina, ti devi presentare sul posto di lavoro, alle 23 di sera arrivi a casa".

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La protesta delle addette di Lis group aveva ricevuto anche l'appoggio del collettivo femminista "Non una di meno", che in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne del 25 novembre avevano promosso un presidio davanti ai cancelli della Yoox "contro l'imposizione di ritmi di lavoro estenuanti". E nei giorni scorsi Si Cobas ha proclamato lo stato di agitazione per il centinaio di dipendenti di Lis Group impegnati nel magazzino del colosso della moda on line.

Sul piatto il sindacato chiede la modifica dei turni di lavoro, una diversa organizzazione delle pause, l'erogazione di buoni pasto, il diritto all'utilizzo delle ore di permesso accumulate senza che vi sia una preventiva disamina o giudizio sulle motivazioni delle richieste da parte dell'azienda, ma anche l'aumento del monte ore per le lavoratrici part-time e la revisione degli inquadramenti.

"La cosa grave e' che si sia approfittato da parte dell'azienda di un momento drammatico come l'epidemia - spiega Eleonora Bortolato di Si Cobas - questo sconvolgimento dei turni, la riduzione delle pause sono tutte decisioni motivate a causa del Covid. Sulle pause non c'è nulla di logico, ci è stato detto che fa parte della revisione amministrativa, e null'altro. Sulla riorganizzazione dei turni abbiamo chiesto almeno la garanzia che una volta terminata l'emergenza sanitaria si ritornasse come prima e ci hanno risposto che non era possibile".

Ma oltre all'azienda, anche i sindacati confederali sono "totalmente complici" perche' "stanno cercando di spaventare gli altri lavoratori minacciando la cassa integrazione, dicendo che in questo momento per colpa dello sciopero l'azienda dovra' mettere tutti in cassa integrazione- attacca la sindacalista- la cassa integrazione non funziona ovviamente cosi'. Non puo' essere utilizzata in maniera punitiva verso chi lavora e reclama i propri diritti". (Dire)

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