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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Lizzano in Belvedere

Lizzano, lavori di consolidamento frana a Querciola. Priolo: "Fondamentale per la sicurezza della vita di chi abita e lavora nel territorio"

Un intervento da 580mila euro che prevede la realizzazione di trincee drenanti a salvaguardia dell'abitato e della strada provinciale Gaggio-Masera

Proseguono i lavori di consolidamento della storica frana in località Querciola, a Lizzano in Belvedere: un intervento da 580mila euro che prevede la realizzazione di trincee drenanti a salvaguardia dell'abitato e della strada provinciale Gaggio-Masera. Utilizzate tecniche di ingegneria naturalistisca

Nel piccolo comune dell'Appennino, infatti,  i lavori di consolidamento della grande frana a valle dell’abitato di Querciola e della strada provinciale Gaggio-Masera proseguono utilizzando soprattutto tecniche e materiali sostenibili per l’ambiente: dall’inserimento di bioreti in fibre naturali o in fibra di cocco, alla creazione di armature vegetali, all’idrosemina per contrastare l’erosione attraverso una copertura erbosa.  "Si tratta di un cantiere da 580mila euro - spiega una nota della Regione Emilia Romagna -  localizzato nella parte alta del versante, dove si stanno realizzando tra l’altro trincee e drenaggi capaci di convogliare, intercettare e raccogliere le acque profonde".

“Con queste opere, partite a febbraio, la Regione sta intervenendo su una frana storica chesi è progressivamente ampliata arrivando a minacciare la strada provinciale di collegamento tra Lizzano in Belvedere a Gaggio Montano- spiega l’assessore regionale a Difesa del suolo e Protezione civile, Irene Priolo-. L’obiettivo è prevenire i rischi di interruzione della viabilità e quelli che incombono sugli edifici limitrofi all’area del dissesto. Un cantiere fondamentale per la sicurezza e la qualità della vita di chi risiede e lavora nella zona, che segue specifiche tecniche di ingegneria naturalistica per la specifica localizzazione in cui si svolge e per assicurare un inserimento adeguato nel contesto ambientale”. 

L’intervento è stato finanziato dal ministero per l’Ambiente e progettato dai tecnici dell’agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile. 
 

La tipologia dei lavori 

L’intervento prevede opere sulla scarpata in frana per proteggerla dall’erosione attraverso un rivestimento di reti metalliche accoppiate a bioreti in fibre naturali, fissate con funi di acciaio. Con l’utilizzo di una nuova tecnica sperimentale, tra le maglie sarà creata un’armatura vegetale: verranno piantumate specie autoctone insieme a microorganismi del suolo per favorire un maggior radicamento sulle pareti. Da ultimo è prevista l’idrosemina, tecnica di ingegneria naturalistica utilizzata per rinverdire le superfici in particolare laddove la semina tradizionale risulta inopportuna o insufficiente a realizzare un manto verde a causa dell’azione erosiva di pioggia e vento. L’intento è accrescere l’azione di contrasto all’erosione grazie alla copertura erbosa.

Anche nei versanti meno ripidi sarà realizzato un analogo sistema di consolidamento e di protezione utilizzando una rete di fibra in cocco, mentre nel corpo di frana vero e proprio è prevista la creazione di fossi rivestiti con pietrame per drenare i terreni e ottenere la regimazione delle acque di scolo.

Infine, per garantire una maggiore stabilità del versante, è previsto anche il rimodellamento dell’area. 

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