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Cronaca

Boom cassa in deroga, pagamenti a rilento, Colla: "Tutte le domande all'Inps entro la prossima settimana"

In base ai dati forniti dall'Inps, il 55 per cento delle domande accolte è stata evasa. Nei primi tre mesi del 2020 cento milioni di ore di ammortizzatori: nel 2019, 12 milioni. Da maggio le pratiche saranno gestite direttamente dall'Inps

Anche in Emilia-Romagna l'impatto della crisi post-epidemia sta picchiando duro, e il sistema è in affanno anche se si inizia a vedere la luce fuori dal tunnel. E' quanto emerge dal riassunto che l'assessore al Lavoro della Regione Emilia-Romagna ha fatto in una videoconferenza stampa, dove è stato illustrato lo stato dell'arte di uno degli ammortizzatori sociali più utilizzati in questo periodo, ovvero la cassa integrazione in deroga.

A oggi in tutta la regione poco più del 55 per cento delle domande di cassa integrazione in deroga accolte dall'Inps si è tradotta in versamenti sui conti correnti ai lavoratori delle imprese colpite dal lockdown.

Riferendosi alle domande già inviate "l'Inps ne ha definite erogate o già processate per il pagamento 20.000" segnala Colla in avvio di conferenza stampa. Tradotto in cifre, con 37500 richieste delle imprese inoltrate dalla regione all'Inps, ci sono ancora 17500 richieste da smaltire. In altre parole, poco meno di un lavoratore o lavoratrice su due sta ancora aspettando i pagamenti di cassa integrazione in deroga dall'inizio del lockdown.

Ma le domande inviate alla regione sono ancora di più: dai primi Dpcm del 9 e 14 marzo a oggi, la Regione registra 44mila domande pendenti, domande che viale Aldo Moro assicura di poter finire di elaborare al più tardi entro la fine della prossima settimana. In altre parole gli uffici regionali sono all'86 per cento del lavoro.

Cassa in deroga: un quarto delle richieste viene da Bologna

A livello provinciale, la città metropolitana di Bologna concentra la quota maggiore di domande di Cassa in deroga, sia considerando tutte quelle presentate sia le sole autorizzate, che corrispondo al 24,4% del totale regionale in termini di unità produttive, al 26,5% in termini di lavoratori coinvolti e al 27,4% in termini di ore di lavoro.

Tornando a livello regionale, solo guardando alle pratiche di cassa in deroga già mandate all'Inps si parla di cifre 'monstre': 96mila lavoratori, 30mila datori di lavoro, 27 milioni di ore da integrare con soldi pubblici. Si calcola che a regime in tutto il tessuto produttivo emiliano romagnolo, 140mila delle 400mila imprese hanno fatto o faranno ricorso ad ammortizzatori sociali, in tutto una platea di 500mila lavoratori.

Boom di cassa in deroga: terziario e donne i più colpiti

Le richieste delle imprese di cassa in deroga riguardano per la quasi totalità micro e piccole imprese del terziario (bar, ristoranti, negozi), il settore più in affanno.

Dei 95.574 lavoratori interessati dalle domande finora autorizzate, la maggioranza è rappresentata da donne (61,8%) e lavoratori italiani (85,4%). A livello di qualifiche professionali, il 48,2% dei lavoratori interessati sono operai e il 43,1% impiegati. La quota restante è composta da apprendisti (7,9%) e da quadri (0,7%).
Appartiene al terziario la quota preponderante di datori di lavoro a cui sono state autorizzate le domande di Cassa in deroga: rappresentano ben il 96,8% delle unità produttive, il 96,4% di lavoratori e il 96,3% di ore autorizzate

Nell’ambito dei servizi, il commercio al dettaglio e all’ingrosso concentra il 30,5% di unità produttive, con il 33,0% di lavoratori e una quota relativamente superiore di ore autorizzate (38,5%). Seguono i servizi di alloggio e di ristorazione (con il 26,8% di unità produttive, a cui corrisponde il 29,3% di lavoratori coinvolti e il 23,1% di ore autorizzate)

Qualche miglioramento si è visto con la ripartenza dei settori 'forti' nella seconda metà di aprile. "Il riavvio del settore dell'industria ha fatto 'planare' la domanda di ammortizzatori per il terziario, precisa poi Colla: "Mentre nella fase uno avevamo tremila richieste di cassa in deroga alla settimana ora sono 'solo' 400".

Pagamenti cassa in deroga a rilento, Colla: "Stiamo finendo l'arretrato"

"Una mole di lavoro così non si era mai vista" commenta laconico l'assessore al Lavoro Vincenzo Colla, che del settore è ben esperto, dato il suo passato alla guida della Cgil regionale. "Tenete conto che questo sistema è tarato per rispondere a singole crisi aziendali: non è fatto per una crisi diffusa e totale come un blocco sanitario".

Quanto alle domande in arretrato, denaro che dal 23 febbraio migliaia di lavoratori e lavoratrici ancora non vedono sui conti Colla stima: "contiamo di smaltire il 100 per cento le richieste all'Inps entro la prossima settimana". In tutto dovrebbero essere coinvolti circa 100mila lavoratori, che salgono a 500mila contando anche tutte le altre forme di ammortizzatori sociali. A regime, la cassa in deroga in Regione dovrebbe raggiungere una spesa di 325 milioni di euro.

Un dato su tutti fa impressione: nel 2019 le ore di ammortizzatori sociali sono stati in tutto 12 milioni. Solo nei primi tre mesi di lockdown, la domanda di ore di paga chieste allo Stato è stata di 100 milioni.

Il problema del Fis: si attende il decreto appena uscito

Sul fronte del Fis, un altro ammortizzatore sociale tra i quattro previsti dalla normativa, Colla ammette: "Qui siamo un po' più in sofferenza". Circa un 60 per cento delle domande è stato evaso, ma qui il problema non è burocratico ma di coperture economiche. "Non è che non ci sono -si affretta a precisare l'assessore- ma a ora i pagamenti sono bloccati perché si aspetta un nuovo pacchetto di risorse con il decreto annunciato ieri, che dovrebbe arrivare in gazzetta ufficiale a giorni".

Pagamenti in ritardo e pagamenti con le banche

Un altro capitolo è dedicato ai problemi nell'anticipo Inps con le banche. "Abbiamo risollecitato il sistema bancario affinché non ci siano vuoti rispetto al pagamento dell'anticipazione -aggiunge Colla- e su quest’ultimo aspetto stiamo tra altro definendo un accordo con Poste Italiane. Qualora ci fossero problemi è possibile contattare gli uffici dell’Agenzia regionale al Lavoro scrivendo all’indirizzo arlinfoderoga@regione.emilia-romagna.it

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