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Cronaca

A Bologna 70 licenziamenti in 3 mesi, Cgil: "Così non si va avanti!"

Dati allarmanti nel mondo del lavoro, dalla riforma Fornero già troppi licenziamenti. 40 casi sui 70 già affrontati dai sindacati, ma il rischio resta

Sono già una settantina i casi di licenziamento per giustificati motivi economici oggettivi sollevati a Bologna negli ultimi tre mesi, sulle base delle nuove norme contenute nella riforma Fornero. "Dati allarmanti", secondo la Cgil che li ha forniti e che ha inviato un messaggio chiaro alle associazioni di categoria, in particolare l'Ascom, dato che il 60% dei lavoratori coinvolti proviene dal commercio e dal terziario: "Così non si va avanti. Non si può usare la riforma per fare le pulizie di Pasqua", ha attaccato il segretario Danilo Gruppi, preannunciando, se necessario, iniziative nei prossimi mesi.

I 70 casi sono stati e saranno discussi dalle commissioni di conciliazioni tra datori di lavoro e sindacati, tra agosto e fine novembre. Già 40 quelli affrontati: il 60% è stato rimandato davanti al giudice del lavoro, il restante 40% risolto con accordi economici. Ma il problema, per la Cgil, è il trend che è stato intrapreso: "C'é il rischio di minare il rapporto fondato sulla ricerca di soluzioni condivise per salvaguardare i livelli di occupazione", è l'allarme di Gruppi rivolto alle associazioni di impresa. La Cgil, inoltre, ha chiesto alla Direzione Regionale del Lavoro "di fornire anticipatamente le notizie sui casi trattati" e soprattutto al Tribunale "di tenere conto che davanti al giudice lavoratore e azienda non sono sullo stesso piano: invece ultimamente al primo viene chiesto di pagare le spese processuali della seconda".

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