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Cronaca piazza Nettuno

Legge Pillon, le donne scendono in piazza: 'Azzera decisioni madri in difficoltà'

Manifestazione di protesta fissata per il 29 settembre

"Il disegno di legge Pillon azzera qualsiasi decisione per una donna in difficoltà e penalizza quelle che subiscono violenza perchè non avendo nessuna garanzia non si azzarderanno a denunciare, a farsi tutelare e a decidere della propria vita. Per le straniere poi sarà il dramma perchè, se sposate con italiani, in caso di separazione finiscono in struttura e non si vedranno mai affidati i figli". A parlare è Loretta Michelini, presidente di Mondo Donna, associazione che a Bologna, da oltre 20 anni, si occupa di donne italiane e straniere in condizioni di difficoltà e dei loro figli attraverso servizi come lo sportello Chiama chiAma per donne che hanno subito o subiscono violenza, ma anche progetti di accoglienza in case, comunità e alloggi in transizione, di inserimento lavorativo, progetti educativi rivolti ai minori e di accompagnamento all'autonomia per le donne in uscita dai percorsi di accoglienza. Mondo Donna è una delle associazioni che hanno aderito alla manifestazione che si terrà il 29 settembre a Bologna contro il disegno di legge Pillon sull'affido condiviso attualmente in discussione in Senato. "Credo ci sia una grande sottovalutazione e che non si colga fino in fondo il pericolo che si corre se questo disegno di legge dovesse diventare legge- aggiunge Michelini- Temo che possa essere approvato così com'è perchè, al di là del fatto che cancella 50 anni di lotte, si accanisce contro le persone più fragili. Per questo abbiamo aderito alla manifestazione che vorremmo fosse il più trasversale possibile: ci piacerebbe che donne e uomini di tutte le appartenenze partecipassero a questa lotta di civiltà".

Divorzio, affido e assegno di mantenimento: le novità del DDL Pillon 

La manifestazione nasce su iniziativa di Federica Mazzoni, consigliera comunale del Pd, che lo scorso 3 settembre è intervenuta in Consiglio comunale sul tema e ha presentato un ordine del giorno per chiedere al sindaco di Bologna e alla Giunta di impegnarsi a orientare le proprie politiche di redistribuzione a sostegno di quei nuclei familiari monogenitoriali più poveri o a rischio povertà e a sostenere maggiormente i già presenti servizi sociali comunali, il Centro per le famiglie e i Consultori Ausl dedicati. "Da subito a molte donne non è sfuggita la gravità di questa proposta di smantellamento di fatto di un pezzo del nostro diritto di famiglia", ha scritto Mazzoni sul suo profilo Facebook in un post in cui ha lanciato la manifestazione del 29 settembre chiamando a partecipare donne e uomini per "combattere questo disegno di legge e la concezione che questo governo ha della famiglia, delle donne e dei bambini. Perchè è di questo che si sta parlando, dell'idea di famiglia e di padri che questo governo vuole costruire".

La manifestazione si terrà il 29 settembre alle 10.30 in piazza del Nettuno a Bologna. Oltre a Mondo Donna, hanno aderito la Casa delle donne per non subire violenza, Udi, Orlando, le donne della Cgil, Lesbiche Bologna, Sos Donna, Judith, Arci, Acmer e altre. (Dires - Redattore Sociale) .
 

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