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Cronaca

"Con la legge sui rave non avremmo potuto salvare il posto in azienda"

Il recente articolo del codice penale introdotto per constrastare le feste abusive potrebbe essere utilizzato in modo esteso anche alle lotte sindacali, secondo il pensiero del responsabile Fiom Primo Sacchetti. Anche M5S scettico sull'applicabilità

"Alla luce di quest'ultimo decreto sui rave party, sarebbe stata possibile il presidio a difesa delle lavoratrici e dei lavoratori della Saga?". A chiederselo è Primo Sacchetti, funzionario della Fiom-Cgil di Bologna e segretario organizzativo delle tute blu dell'Emilia-Romagna, richiamando il lungo presidio organizzato davanti allo stabilimento di Gaggio Montano dopo l'annunciata chiusura da parte della multinazionale Evoca.

Quella vertenza si è conclusa con il salvataggio dello stabilimento grazie ad un accordo di reindustrializzazione e all'avvio di un nuovo percorso imprenditoriale: Gaggio Tech è la newco che ha preso il posto dell'ex Saga Coffee. Ma, scrive oggi Sacchetti su Facebook, "il presidio si sarebbe potuto fare", riuscendo così a "salvare 137 posti di lavoro, o il Governo avrebbe mandato le forze dell'ordine a farci sgomberare, magari multando e mettendo in galera qualcuno? Non ho certezze. Faccio solo una domanda".

Ascari (M5S): "Norma può essere applicata anche ai picchetti sindacali"

Stefania Ascari, deputata M5s rincara l'allerta. "La norma, per come è scritta, potrà essere applicata anche ai picchetti degli operai fuori dalle fabbriche, alle occupazioni scolastiche e universitarie da parte degli studenti e potenzialmente a qualsiasi forma di manifestazione. I rave party sono un pretesto". Infatti, spiega Ascari, nel testo "non è presente alcun riferimento specifico ai rave e per questo è fuorviante parlarne come di una norma anti-rave. Il reato introdotto è invasione di terreni o edifici compiuto da più di 50 persone per raduni pericolosi per l'ordine o l'incolumità pubblica. L'applicazione è ampia e soprattutto arbitraria e discrezionale, perché alle forze di Polizia è affidato il giudizio soggettivo sulla pericolosità che un raduno può presentare per l'incolumità, l'ordine e la salute pubblica".

Ad esempio "il raduno di fascisti a Predappio, nonostante il reato di apologia del fascismo, può esser ritenuto non pericoloso per l'ordine pubblico e dunque non punibile. Al contrario- sottolinea Ascari- una manifestazione di operai contro la delocalizzazione o lo sfruttamento, può essere bloccata e punita perché considerata pericolosa dalle forze dell'ordine". La pena poi è fino a sei anni di carcere e 10.000 euro di multa ed è "una sproporzione evidente se si considera che prevedono una pena massima sotto i sei anni persino atti di terrorismo verso cose con ordigni esplosivi, omicidio colposo, omissione di soccorso, abbandono di minori o incapaci, occultamento di cadavere, adescamento di minorenni". Di fatto, il governo Meloni "ha cominciato a palesare la sua natura sin dalle prime mosse e con disinvoltura sta mettendo mano su libertà e diritti" e il M5s, assicura Ascari, si opporà con tutte le sue "forze a questa deriva. I segnali sono allarmanti". (Mac/ Dire)

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