Legionella in Comune: nessun allarme, lo certificano i rilievi dell'Arpa
Non ci sarebbero quantità di batterio preoccupanti per la salute di dipendenti ed utenti. E' quanto emerge dai risultati definitivi dell'attività di campionamento ed analisi eseguita nell'impianto di trattamento aria e in quello idrico
Nessun'allarme legionella nei uffici del Comune di piazza Liber Paradisus. E' quanto emerge dalle rilevazioni effettuate dall'Arpa. Non ci sarebbe pericolo per la salute nè dei dipendenti, nè dei cittadini utenti.
Pare dunque smontarsi il "bulirone" sorto intorno alla vicenda, dopo la chiusura dell'edificio ordinato dal sindaco Virginio Merola.
In una nota il Palazzo D'Accursio rende noto che "è stata infatti rilevata la presenza di legionella solo nell'acqua contenuta nelle vasche di raccolta delle due torri di raffreddamento. In questi campioni la quantità di legionella risulta abbastanza contenuta e nell'ordine di 100-1000 colonie per litro, quindi considerate non dannose per al salute." Nel campione di acqua prelevata dalla Torre di raffreddamento 1 è presente una carica pari a 900 colonie per litro, mentre nella acqua prelevata dalla Torre di raffreddamento 2 è presente una carica pari a 1300 colonie per litro.
Secondo la dottoressa Antonietta Bucci Sabattini dell'Arpa "é importante che anche nell'acqua delle torri di raffreddamento la presenza di legionella debba essere monitorata e debba rientrare nei limiti indicati, per questa tipologia di campione, nella Deliberazione della Giunta Regionale, n. 1115 del 21 luglio 2008 della Regione Emilia-Romagna".
La dirigente Arpa sottolinea comunque "che il riscontro di positività in un impianto non comprova in modo automatico il nesso di causalità con un eventuale caso di malattia", dal momento che "la Legionella è un batterio ubiquitario e, quindi, il suo ritrovamento in un sito ambientale non è correlabile in maniera univoca al caso, a meno che gli accertamenti di genetica molecolare non evidenzino l'identità con il ceppo isolato dal malato". Dunque, conclude la dottoressa, "la ricerca del batterio ha comunque significato in termini epidemiologici e anche preventivi nei confronti di altri soggetti esposti".