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Cronaca Porto / Via dell'Ospedale

Si lancia dalla finestra del Maggiore, morto a 21 anni, il padre denuncia: "Perché è stato lasciato solo?"

Denuncia contro ignoti per la morte di Leonardo Riberti, in cura al Maggiore di Bologna al momento della morte

Possibile che Leonardo Riberti "sia passato da una fessura di 20 centimetri" per gettarsi dall'ospedale Maggiore di Bologna? Se lo è chiesto suo padre Davide Riberti, ferrarese e avvocato, che con il collega Fabio Anselmo ha presentato una denuncia contro ignoti per omicidio colposo e abbandono i persona incapace. Il figlio di Davide, Leonardo, da qualche tempo, soffriva di disturbi mentali, che avevano procurato al ragazzo già attacchi psicotici e allucinazioni. Una spirale scatenatasi dopo il lockdown, e un passato fatto di uso di sostanze stupefacenti.

Si lancia dalla finestra dell'ospedale: morto a 21 anni

La vicenda risale -come ricostruisce Repubblica Bologna- alla mattina di martedì scorso, e a ripercorrerla sono i familiari di Riberti. Il giorno prima Leonardo, ragazzo in salute, sportivo, dal fisico atletico e molto alto, aveva ingoiato una pedina di un gioco da tavolo, durante un ricovero all’ospedale di Cona, nel ferrarese. L’operazione per estrarre il corpo dalla gola del ragazzo però si è tenuta a Bologna, per ragioni tecniche, con un trasferimento. Una operazione andata bene, come poi verrà riferito dal nosocomio.

Dopo l'operazione, la telefonata shock

Alle otto del mattino di martedì 21 giugno però arriva la doccia gelata. Leonardo è morto. Secondo una primissima ricostruzione il 21enne, alto quasi due metri per novanta chili di peso, avrebbe prima trovato spazio da una finestra al secondo piano. Di lì sarebbe poi atterrato su un terrazzamento sottostante e infine il salto -fatale- sul piazzale delle ambulanze. Una tragedia consumatasi alle 5 del mattino, ma già nella notte si sarebbe verificato un tentativo del giovane di fuggire dalla struttura.

Lo strazio del padre e la nota dell'ospedale

Perché Leonardo "non è stato sorvegliato dopo il primo tentativo di fuga?" si chiede il padre Davide, che ora ha affidato alle carte l'accertamento della verità, non ultimo il fatto che al nosocomio bolognese i sanitari fossero stati informati della storia clinica del ragazzo. E ancora: "Come si può chiamare un padre solo alle 8 del mattino?". L'ospedale per ora ha rilasciato una nota dove si legge che "in merito al suicidio del 21enne, la direzione dell'Ausl esprime le più sentite condoglianze ai famigliari, avendo già avviato i doverosi accertamenti messi in campo per gli eventi sentinella". Ora alle carte il compito di accertare la dinamica dell'accaduto. Una mano potrebbe arrivare anche dalle telecamere di sorveglianza, che potrebbero avere inquadrato il giovane nei suoi ultimi istanti.

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