Appello video di Lepore e Zuppi ai bolognesi: "Aprite le vostre case ai profughi dell'Ucraina"
Sono previsti rimborsi per chi mette a disposizione una casa per accogliere chi scappa dalla guerra in Ucraina. Allertate anche le associazioni degli albergatori per sapere se ci sono possibili sistemazioni a disposizione di chi arriva
Un video-appello del sindaco Matteo Lepore e dell'arcivescovo Matteo Zuppi per chiedere ai bolognesi di mettere a disposizione le loro case per l'emergenza profughi. A Bologna ci sono le risorse per sostenere 300 posti nel sistema Sai, ma quegli alloggi adesso vanno trovati, tranne i primi 80 che sono stati già individuati in gran parte all'interno del patrimonio a disposizione dell'Asp. La solidarietà "è la prima grande risposta", premette Zuppi nel video, diffuso sui social del Comune e sul canale You tube di Palazzo D'Accursio.
"Si prevede che arrivi un milione di persone. Devono trovare una casa". "Facciamo spazio", è l'appello dell'arcivescovo mentre Lepore, accanto a lui nel video, dice: "Ora è il momento di mettere a disposizione casa propria. Sarete in buone mani". Sono infatti previsti rimborsi per chi mette a disposizione una casa per accogliere chi scappa dalla guerra in Ucraina. Da quando è stata messa a disposizione la mail del Comune per l'emergenza, è arrivata una decina di disponibilità da parte dei cittadini. Ma "stiamo valutando anche medie strutture in cui potremmo avere un numero importante di posti", sottolinea Rizzo Nervo.
Allertate anche le associazioni degli albergatori per sapere se ci sono possibili sistemazioni a disposizione di chi arriva. Sono comunque tanti, a partire dagli ucraini già residenti a Bologna (circa 3.600 persone) che hanno deciso di far spazio in casa propria. Studenti, ad esempio, che hanno una stanza libera in appartamento o famiglie con figli grandi che hanno spazio in più nella propria casa. "Da oggi anche sul progetto Vesta si potrà dare disponibilità per le accoglienze intra-famigliari", informa in proposito l'assessore comunale al Welfare Luca Rizzo Nervo.
"Contiamo che nei prossimi giorni possano aumentare le disponibilità". Il Comune ha anche messo a disposizione un form (da lunedì anche in inglese ed ucraino) da compilare su Iperbole con cui le persone in arrivo possono, al di là della obbligatoria auto-denuncia in questura, segnalarsi all'amministrazione, in maniera poi da essere tenuti in considerazione per i diversi servizi. A partire dall'inserimento a scuola dei tanti bambini in arrivo (circa il 40% del totale) sul quale martedì si terrà un briefing con i dirigenti scolastici. "Vogliamo che nessuno sia invisibile- spiega ancora Rizzo Nervo- anzi il form ci permette di potere contattare queste persone e metterle al corrente di tutte le possibilità". Sulla mail, oltre alle prime disponibilità di alloggio, stanno arrivando anche offerte di inserimento lavorativo.