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Cronaca

L'alternativa alla Dad? Lezione al museo o in biblioteca

Sperimentato dall'istituto Belluzzi-Fioravanti: "Eravamo scettici, ma quando è partito, il progetto ha convinto. L'idea è nata in inverno, anche per sopperire alla mancanza delle visite guidate, sospese per la pandemia"

Lezioni in biblioteche e musei. E' l'dea per superare gli ostacoli della Dad. Infatti da aprile scorso le sale delle biblioteche e dei musei di Bologna sono diventate efficaci aule alternative. Lì, Covid o non Covid, gli studenti ci possono andare. E ci vanno: ben 250 alunni del Belluzzi-Fioravanti hanno seguito lezioni e laboratori invece che nelle solite classi o da casa, in Sala Borsa, al Mambo, al Museo medievale e in molte altre realta' culturali della citta'. "Noi abbiamo aderito subito, con entusiasmo", racconta  durante una commissione del Comune di Bologna, Edoardo Soverini, dirigente dell'Istituto Belluzzi-Fioravanti.

"Volevamo mandarci i ragazzi gia' da marzo, ma con la zona rossa abbiamo rimandato di un mese". Ma quando è partito, il progetto ha convinto. L'idea è nata in inverno, anche per sopperire alla mancanza delle visite guidate, sospese per la pandemia: nel piano scuola del ministero presentato nel 2020 era prevista la possibilita' di integrare le lezioni a distanza con questi 'patti di comunita'', "e noi non abbiamo esitato. Abbiamo individuato gli studenti interessati, e, ad oggi, insieme al Comune siamo pionieri di questa strategia di integrazione fra istituzioni culturali e scuola pubblica", rivendica Soverini. Una sinergia che, oggi, risulta ancor piu' importante, dato che "si e' sentito parlare di molti luoghi- continua Soverini- nei quali recuperare il tempo sottratto ai ragazzi dal Covid, come cinema, teatri e parrocchie. Al Belluzzi, dove abbiamo aule e laboratori spaziosi, eravamo gia' in grado di accogliere gli studenti in sicurezza, e fortunatamente anche in zona rossa l'utenza in sede era di 300-400 ragazzi al giorno. Nei musei e nelle biblioteche mandiamo i ragazzi per un'esigenza formativa, non di spazio, perche' la Dad e' stata fondamentale, non lo nego, ma e' comunque un sacrificio didattico. I ragazzi hanno gia' perso il 10% del tempo complessivo che dovevano passare a scuola".

Centri estivi e Scuola d’estate per recuperare la socialità: pronti a partire, ecco come saranno 

Il piano di recupero verrà esteso anche all'estate, come ha spiegato stamattina Fabiana Forni, responsabile Adolescenti per l'Area educazione, istruzione e nuove generazioni del Comune di Bologna. "Quest'estate- dice Forni- agiremo in tre fasi: a giugno svolgeremo una serie di laboratori di educazione civica, di educazione alla tecnologia e di cultura locale, a luglio parte il potenziamento sportivo all'aperto mentre a settembre agiremo nell'ottica del riallineamento delle prime classi". A cio', "si sommano le attivita' di 'Scuole aperte'- continua Forni- progetto partito nel 2012 e che quest'anno ha segnato il massimo numero di adesioni, 26 istituti. Le necessita' ce le indicheranno proprio le scuole, che hanno tempo fino al 21 maggio per presentare le proposte. Ad esempio, attiveremo 73 settimane di corsi di italiano, perche' dagli istituti chiedono questa immersione nella lingua, dato che molti ragazzi sono rimasti isolati a casa, fuori dal contesto sociale. In tutto, parliamo di un finanziamento di 520 milioni di euro".  

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