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Cronaca Via Aldo Moro

Liberalizzazioni, parola ai tassisti: 'Noi altro che lobby..."

Bologna oggi capitale del mondo dei taxi fatto di licenze quotate fino a 220mila euro, mutui che strozzano, lavoro in calo, nessun diritto a ferie o malattia, e la rabbia della categoria di essere bollata come casta

I tassisti riverasatisi oggi a Bologna sono numerosi e inviperiti, non avvertono neanche il freddo della mattina i conducenti delle “auto bianche”  che si sono dati convegno presso la sede di Legacoop, in via Stalingrado 16 . La sala non contiene né loro né la loro rabbia, tanto da decidere a maggioranza che i giornalisti non assistano all’incontro che parte in un clima di grande tensione. “Il governo ci sta sfondando  il cranio, voi rappresentanti siete latitanti, fuori la stampa che ci ha infamato e questa volta scrivete la verità!” urlano.
Tutti insieme sono una forza agguerrita che si scaglia contro il governo e le sue Liberalizzazioni , ma personalmente sono tante storie che Bologna Today ha voluto raccogliere.

Parlamentino tassisti in via Aldo Moro



“Non ce la prendiamo con la categoria dei giornalisti” ci dice Marco quasi in lacrime “ma ci hanno dipinto come casta e lobby, mentre noi portiamo a casa stipendi normali. In 11 anni, il lavoro è calato del 30%. Le fiere ci davano da lavorare, ma di importanti ne sono rimaste solo tre. Ho venduto una tabaccheria perché non potevo occuparmi dei miei figli. A Bologna i turni sono divisi in colorati e numerati: i colorati in rosso lavorano il sabato e quelli in bianco di domenica. I numerati, chiamati 7 + 1, sono turni che prevedono 7 giorni di lavoro e 1 di riposo. Durante gli scioperi dei mezzi pubblici, i tassisti in riposo non possono lavorare, per ordine del Comune, per creare disservizio. Questa volta è guerra!”.
“Noi la licenza la paghiamo, si tratta di una normale compravendita con atto notarile, diamo il 23% per cento allo stato, non abbiamo sconti sui carburanti e l’assicurazione arriva a costare duemila euro l’anno perché a noi non è concesso di stipulare contratti online”.
Giuseppe, che si qualifica licenza 357: “Guadagniamo 80 euro al giorno, siamo imprenditori di noi stessi, non costiamo allo stato perché non siamo servizio pubblico, ma di interesse pubblico. C’è gente che, oltre al mutuo della casa, deve pagare quello della licenza, con le tariffe bloccate da quattro anni. Nessuna polemica, solo diritti”.
Dichiarano di essere “ceto medio” e di stare con la base della popolazione e non con i “fortini del potere” che, dicono, “vogliono impadronirsi del settore per far lavorare anche gli extracomunitari a meno. Hanno il razzismo nella testa, considerano gli immigrati come persone che possono essere pagate meno!”
Mauro della Cooperativa Co.Ta.Bo: “Se liberalizzano, i prezzi non potranno scendere perché la gente è sempre quella. Per guadagnare lavoriamo anche con la febbre, le lobby non lavorano nei giorni di festa, quando i trasporti pubblici fanno orari ridotti. A Bologna, due anni fa, sono state liberate 41 licenze a 150 mila euro. La cooperativa paga i taxi rosa, quelli collettivi e per i disabili, fa convenzioni con le discoteche… Nei week end si lavora di più anche perché andiamo a prendere i ragazzi quasi in coma etilico, per questo ci siamo dotati di foderine lavabili… Il servizio bolognese è eccellente, abbiamo tra i migliori sistemi di radio taxi del mondo, tutto pagato da noi, ovvero dalla cooperativa”.
 “Se si affaccia dalla finestra di Palazzo d’Accursio, vede quante macchine ferme ci sono al posteggio. Ho invitato i politici a stare una giornata in taxi con noi per toccare con mano come si svolge il nostro lavoro”, è la voce unanime contro il vicesindaco Nadia Monti che chiede più taxi e tariffe più basse. “Lei vuole più macchine per i turisti che vengono a Bologna. Quando la rilanceranno per bene, ne parleremo, perché qui dopo una certa ora c’è il coprifuoco”.
E sulle code alle stazioni agli aeroporti: “Vada in posta a ritirare una raccomandata, le è mai capitato di fare la fila? A Bologna arriviamo in 3-4 minuti! La risolviamo oggi e che sia definitiva, senza ritirare fuori la questione tra due anni.”
Tante le istanze e tanti rifiutano di essere considerati i più cari d’Europa. Nei documenti diffusi dai tassisti si legge che i costi di gestione in Italia sono più elevati rispetto alla media europea: carburante + 22%, vettura +10%, tasse + 15%. Il loro lavoro non viene considerato usurante, mentre, si legge, secondo uno studio dell’Inps, i morti d’infarto sono sopra la media, cancro alla prostata, danni a udito e vista, spostamento del bacino, usura dei menischi e dolori. Il costo di una corsa di 7 km a Bologna è di € 13,36, compresi 5 minuti di attesa e un bagaglio, a Roma di 11,22 e a Milano di 12,18, contro i 31,35 euro di Zurigo, i 16,23 di Berlino. Gli italiani si collocano poco sopra Vienna, Madrid, Barcellona Parigi, Praga. Le più economiche Lisbona e Zagabria.
In città e alcune zone dell’hinterland circolano poco meno di 1.000 taxi, circa 700 auto bianche, di cui circa 550 fanno capo alla Cooperativa Cotabo, e 300 auto blu, una vettura ogni 300 abitanti. Le licenze oggi quotano fino a 220 mila euro.
Non ci stanno quindi ad essere considerati lobby, non hanno giorni di ferie, di malattia, straordinari, tredicesima e liquidazione, con la pensione a 70 anni, e Bologna Today li ha ascoltati per dare voce anche a loro.

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