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Cronaca

Liberalizzazione orari negozi. Coop Adriatica: “Solo se gradita a utenti”

Intervista a Donatella Grazia, direttore divisione supermercati Coop Adriatica: "Capiamo le lamentele dei piccoli comemrcianti. Anche per noi ha un peso. Le domeniche e gli straordinari vanno retribuiti come si deve"

Donatella Grazia, direttore divisione supermercati Coop Adriatica, racconta a Bologna Today la sua posizione rispetto alla liberalizzazione degli orari dei negozi, tema che ha scaldato gli animi dei lavoratori dei centri commerciali (che mal hanno reagito alle aperture 'infinite ndr), come dei piccoli commercianti bolognesi (che invece temono di non farcela ndr). Che cosa rappresenta la liberalizzazione in questo momento? La liberalizzazione di per sé non risolve nulla rispetto la situazione economica attuale – spiega Donatella Grazia – e non posso che condividere a pieno quello che ha dichiarato Adriano Turrini, il presidente di Coop Adriatica, negli scorsi giorni. Insomma non ci buttiamo certo a pesce nella liberalizzazione”.

Può citare esempi esteri positivi di liberalizzazione?
Il mercato inglese per esempio. Nel Regno Unito viene colta un’opportunità sul rifornimento, che viene fatto di notte. In termini di vendite naturalmente non ci sono grandi numeri.

Cosa rispondete ai piccoli negozianti che vedono in questo la "morte" della loro attività?
Noi abbiamo una struttura organizzativa ben diversa rispetto ai piccoli commercianti. Li rispetto a pieno e capisco le loro difficoltà nel gestire un negozio a conduzione familiare o poco più. Noi operiamo con tanti dipendenti nel pieno rispetto delle contrattazioni vigenti, le domeniche vengono adeguatamente retribuite. Per noi, a livello di costi non è vero che non cambia niente. Non è una scelta ininfluente. La liberalizzazione è un’opportunità, ma noi non ci tuffiamo a pesce in questa cosa e la coglieremo solo laddove sia gradito al pubblico.

Quali sono i dati delle INCOOP (Centro Storico) di Bologna? Sono molto frequentate nelle ore serali e la domenica?
Un servizio è tale se la gente lo percepisce come tale. Tanti gli esempi per cui in certe fasce orarie, contesti e giornate i clienti non sono interessati. La rete di vendita è articolata, nelle città, in periferia e in provincia...ma parlando di punti vendita Incoop abbiamo come esempio i due in centro a Bologna: quello in via Ugo Bassi e quello sotto le Due Torri (via San Vitale). Durante la settimana sono aperti fino alle 20.30 e la domenica le saracinesche sono alzate la mattina. Funzionano bene e funzionano bene perché sono in centro storico, dove ci sono anche altri negozi aperti nei festivi, non moltissimi ma notevoli rispetto al passato. In questo caso l’apertura è un servizio per il cittadino, per gli acquisti d’emergenza.  Però non farei mai questo ragionamento su tutta la rete di vendita.

Le aperture contribuiscono al ripopolamento del centro storico?
L’Ambasciatori di Bologna, in via degli Orefici, rappresenta un esempio importante in questo senso. Noi ai centri storici ci teniamo moltissimo.

Al di fuori del centro quali sono le regole?
Da subito si può aprire tutte le domeniche. In merito noi non abbiamo preso però nessuna decisione. Altri parchi commerciali bolognesi si stanno muovendo.

 

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