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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Libro su Salvini a Scienze Politiche, insorge la Lega. Gli autori: 'Non ci pieghiamo'

La Lega: "Nel libro sono contenute espressioni gravissime, e pesanti attacchi al Ministro". La lunga riflessione degli autori

"Ben vengano le critiche nel merito, ma non intendiamo piegarci a velate minacce, a intimidazione di colleghi e alla loro libertà di insegnamento. Se lo facessimo metteremmo in discussione non la nostra libertà, ma quella della ricerca e delle scienze, tutelate dalla Carta". A dirlo Gianluca Passarelli e Dario Tuorto, gli autori del libro preso di mira dalla Lega.

Insorgono gli esponenti del Carroccio

“La lega di Salvini,estrema destra di governo” è il testo consigliato alla Facoltà di Scienze politiche di Bologna: "Ssiamo rimasti esterefatti” – avevano scritto il consigliere regionale del Carroccio Marco Pettazzoni, esentato un'interrogazione in Regione, che ha prinsieme a Luca Cardi della Lega Giovani. Pettazzoni ha subito presentato un’interrogazione in Regione, mentre l’On. Guglielmo Golinelli, coordinatore emiliano della Lega Giovani è al lavoro su un omologa interrogazione alla Camera dei Deputati. “Siamo rimasti basiti – spiegano Pettazzoni e Cardi – quando leggendo il libro abbiamo visto come la Lega venisse definita: una formazione politica xenofoba, razzista e socialmente violenta. Dove sta l’imparzialità, tanto decantata dalla sinistra, quando si propone un testo che attacca un partito politico votato e voluto in maniera democratica dalla stragrande maggioranza degli italiani? Qualcuno vuole forse affermare che tutti i cittadini che votano Lega sono razzisti e fascisti?” si chiedono i due.

"Nel libro sono contenute espressioni gravissime, e pesanti attacchi al Ministro Salvini - continua Pettazzoni - è inaudito che in una Università pubblica si consigli un testo del genere. Voglio ricordare che i Professori sono dipendenti pubblici e come tali sono tenuti a un dovere di lealtà verso lo Stato, indipendentemente dalla forza politica che si trovi al Governo, e una sede universitaria deve essere luogo di studio e non di propaganda politica”.

Gli autori: "Noi fedeli alla Costituzione"

E dall'edizione online della rivista de Il Mulino, arriva ora la risposta dei due autori. "Qualcuno ci ha ricordato che, in quanto docenti universitari e dipendenti pubblici, dovremmo essere leali allo Stato- affermano Passarelli e Tuorto- confondendolo mestamente con il Governo. Noi siamo non leali, ma fedeli alla Costituzione, ai suoi primi 13 articoli cui siamo legati, e all'articolo 54". Secondo Passarelli e Tuorto "già troppi giornalisti sono minacciati per le loro idee politiche, le loro opinioni. Già troppi studi scientifici, spiace ricordarlo soprattutto negli ultimi mesi, vengono sottoposti al vaglio della politica, tacciati di parzialità, ostracizzati in nome del 'buon senso' di alcuni imposto a tutti gli altri".

Il libro sulla Lega, oltretutto, "in questi mesi è stato presentato in oltre 60 incontri, dentro le Università e nelle librerie di mezza Italia, a Bruxelles, in Finlandia e prossimamente a Parigi. Se ne è parlato in tv e sui quotidiani". Ma, sottolineano Passarelli e Tuorto, "curiosamente proprio poco prima dell'anniversario della Liberazione dal nazifascismo qualcuno prova a rimestare nel torbido. Non intendiamo prestarci a queste polemiche, rimanendo fedeli ai principi costituzionali e al metodo democratico che deve far prevalere sempre il confronto".

Passarelli e Tuorto nsottolienano che "proprio colui che oggi ci fa additare come nemici del popolo, e quindi dello Stato, alcuni anni addietro in un'affollatissima libreria di Milano, si sperticava in complimenti per il nostro precedente libro sull'argomento ('Lega e Padania. Storie e luoghi delle Camicie verdi') e cercava anche la foto opportunity".

Il libro è stato pubblicato nel settembre del 2018. Il volume è invece "frutto di una ricerca pluriennale" e sostiene la tesi che la Lega sia "un partito nazionalista, ma non nazionale, che difende gli interessi principalmente del Nord". Secondo i due politologi, "il maquillage comunicativo non cela la sostanza di una forza che mantiene salde le radici culturali, economiche e politiche nel lombardo-veneto. La virata elettoralistica è servita a far dimenticare decenni di regionalismo, di tentata secessione, di violenza verbale verso i meridionali, di politiche scellerate miranti allo smembramento del Paese".

Il libro tra l'altro "osserva come la Lega non sia il partito dei derelitti, come molta propaganda e poca attenzione mediatica ripetono. Viceversa rappresenta gli interessi, legittimi ma parziali, della parte di popolazione meglio tutelata". Infine, la ricerca dei due politologi "mostra come la Lega sia un partito di estrema destra. Non e' una opinione, ma un dato di fatto rilevato da anni di ricerca- insistono Passarelli e Tuorto- lo sostengono i sondaggi, le analisi statistiche, le indagini qualitative. Si tratta di una tesi finanche banale, ovvia. Ma in un Paese smemorato desta clamore". I due autori rivendicano dunque di aver "seguito le uniche regole che conosciamo, ossia quelle deontologiche della avalutativita' weberiana, che non significa neutralita'. Ci mancherebbe, questo ultimo e' un concetto dei grami tempi populisti. La Lega era, lo scrivemmo gia' quasi un decennio fa su una rivista internazionale, e rimane un partito di estrema destra". (dire)

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