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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Via Nazario Sauro, 18

Scuola, occupazione al Liceo Minghetti. Studenti: 'Ci (pre)occupiamo del nostro futuro'

Dopo l'occupazione dell'Isart, annunciata dal Cua che ha sollecitato gli altri istituti bolognesi a mobilitarsi contro la riforma scolastica del Governo, rispondono all'appello gli alunni del Minghetti. Amaro il dirigente scolastico: il lavoro fatto "sminuito da un gesto unilaterale di protesta"

Tre giorni fa l'occupazione dell'Isart (Istituto artistico), annunciata dal Cas (Collettivo autonomo studentesco) contro "le politiche attuate da questo Governo" e in particolare la ''Buona scuola'', "il cui scopo è spolpare la carcassa della scuola pubblica". Gli studenti si erano appellati anche alle altre scuole bolognesi, chiedendo di mobilitarsi.

Risponde il Liceo Minghetti, da ieri occupato. Una nota del dirigente scolastico, Fabio Gambetti, spiega che al termine dell’Assemblea d’Istituto, "un gruppetto di studenti ha proclamato l’occupazione della scuola". c'è Amarezza nelle sue parole. "Nonostante il mio impegno e quello dei collaboratori vicari per trovare una soluzione differente alla protesta studentesca è prevalso lo spirito di frattura a discapito del dialogo e del clima costruttivo che è responsabilità di tutti contribuire a mantenere nella scuola" - rimarca il dirigente, aggiungendo che "iI lavoro di condivisione del nuovo Piano Triennale dell’Offerta Formativa, per costruire progetti più rispondenti alle esigenze degli studenti, i percorsi per coinvolgerli nell’autovalutazione d’Istituto e la creazione di spazi di confronto settimanali tra docenti e studenti denominati “Progetto orizzontal-mente”, sembrano sminuiti da un gesto unilaterale di protesta". 

La manifestazione del proprio pensiero è "un diritto costituzionale" - aggiunge il dirigente, ma sottolineando che "quando lo si esercita al di fuori delle modalità democratiche, mortificando ruoli e professionalità, causando una frattura nella comunità scolastica, non può essere accettata né giustificata come una rituale esperienza adolescenziale. L’istruzione pubblica va difesa sfruttando al massimo le alte professionalità che lavorano per essa e in essa, anche dicendo con chiarezza e determinazione che occupare le scuole è deleterio.

Con l'occupazione "siamo in presenza di un meccanismo contraddittorio - chiosa il dirigente -  che vede alcuni studenti presentarsi come latori di istanze per una scuola migliore e al contempo arrecare danno alla scuola stessa". Come ad esempio la perdita di ore di lezione.

Intanto fuori le finestre del liceo uno striscione affisso dagli occupanti recita: "Minghetti occupato, ci (PRE) OCCUPIAMO del nostro futuro". Circola un volantino, con frasi come "Le occupazioni cambiano le persone ed è per questo che fanno paura'. E ancora 'Alla faccia del ministro di turno, occupare insegna'.

La mattinata è stata convulsa al liceo. L'occupazione ha spaccato in due la scuola, secondo quanto riferisce l'agenzia Dire: da un lato il collettivo che protesta, dall'altro i rappresentanti di istituto contrari all'occupazione. Questa mattina la tensione è salita al momento dell'ingresso a scuola, tanto che a un certo punto è stata chiamata addirittura un'ambulanza. Un professore, raccontano i ragazzi del collettivo, avrebbe cercato di entrare spingendo le due file di banchi messi davanti al cancello secondario dell'istituto e un banco sarebbe caduto addosso a una ragazza.
All'ingresso principale, invece, ci sono stati spintoni tra i ragazzi decisi a entrare e gli studenti in picchetto dopo la nottata a scuola che, con megafono e volantini, spiegavano invece le ragioni della protesta. "U

Ogg l'occupazione è stata trasformata in autogestione. In succursale ad esempio si fa lezione, mentre nella sede di via Nazario Sauro una parte degli studenti è in classe con i professori, altri sono radunati tra il cortile, l'androne e l'aula magna a piano terra.
"Faremo i gruppi di attività che avevamo programmato e poi vedremo", spiegano i ragazzi del collettivo. Tra le lezioni alternative, si parla di emergenza abitativa con gli occupanti dell'ex Telecom e di economia. Se poi la mobilitazione finisca oggi non lo sanno neanche gli stessi ragazzi del collettivo. 
 

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