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Cronaca Navile / Via Giacomo Matteotti

Liceo Sabin, mancano banchi e lavagne: 'Inizio inaccettabile', studenti pronti a tornare in piazza

Mancano i banchi e in alcune classi anche le lavagne: "Vane promesse di Merola e le millantate operazioni di Renzi per le scuole belle e sicure, davvero un colpo basso". Già approntato il 'calendario' delle mobilitazioni di ottobre

"Dicono che bisogna aspettare qualche settimana": studenti e collettivi denunciano la mancanza di banchi al Liceo Sabin di via Matteotti: per ora hanno a disposizione solo sedie con 'ribaltina' dell'aula magna, in alcune classi mancherebbero anche le lavagne.

"Inizio inaccettabile, dopo le vane promesse di Merola dell'anno scorso e le millantate operazioni di Renzi per le scuole belle e scuole sicure, questo è davvero un colpo basso" scrivono in una nota i rappresentanti dell'assemblea del Sabin che lanciano un mese di ottobre di proteste e scioperi e l'hashtag #iononcisto.

IL MANIFESTO DI #IONONCISTO. "Verso lo sciopero sociale del 16 Ottobre e la manifestazione studentesca nazionale del 10 Ottobre! I giovani non hanno un posto in questa società, né un presente dignitoso né un futuro certo. A scuola siamo sottomessi e chiusi come carcerati con i loro 10 minuti di libertà, tutto questo per un diploma che non ci da reali opportunità, se non quella di essere sfruttati in stage e tirocini non pagati. Quando lasciamo la scuola (e sono sempre più quelli che lo fanno prima dstudenti-2i diplomarsi) ci tuffiamo nel mondo della precarietà e della disoccupazione, che sale ogni giorno verso il 50%. Giovani e studenti non hanno quindi possibilità di mantenersi da soli, eppure devono affrontare ogni giorno molte spese solo per poter andare a scuola. Ad esempio i trasporti di #TperTruffa, sempre più costosi e meno efficienti, oppure i libri scolastici, che cambiano edizione ogni anno e costano sempre di più. Così la scuola diventa un'occasione per alcuni di fare soldi sulle spalle delle famiglie. In questo consiste il modello di scuola-azienda portato avanti dalla nuova riforma scolastica Renzi-Giannini che favorisce ai privati la manipolazione delle nostre scuole, e priva l'insegnamento di ogni capacità critica o ragionamento. Per questi motivi l'anno scolastico inizia già con una serie di appuntamenti che ci vedranno vivere le piazze e formare da subito una contrapposizione reale a chi ci vuole ignoranti e "pecore", capaci solo di ascoltare e obbedire a ciò che ci viene detto, nel migliore dei casi, o ordinato.
Il 3 ottobre percorreremo le strade al massimo del volume, facendo sentire le nostre ragioni a tutta Bologna. Sarà un corteo determinato ma anche con un grande livello informativo: vogliamo che tutti e tutte prendano coscienza di ciò che è diventato il mondo della formazione e che si uniscano al nostro grido con un forte: #IONONCISTO!

Il 3 ottobre perciò sarà una data significativa all'interno di un percorso che vorremmo continuare a costruire insieme: perciò Giovedì 25 Settembre ci sarà un'assemblea pubblica in preparazione al corteo! Non sei soddisfatto del modo in cui ti insegnano a scuola? Il costo dell'autobus e dei libri supera qualsiasi tua più fervida fantasia? Hai lasciato la scuola per lavorare perché la tua famiglia non poteva più sostenere il prezzo degli studi? Hai altri problemi che non abbiamo elencato? Vieni all'assemblea e insieme decideremo come meglio esprimere tutte le necessità dei giovani precari di oggi.

Liceo Sabin: inizio anno scolastico senza banchi

Ma non ci fermeremo lì. Perché una protesta non si deve limitare a un'unica data, una protesta è un lungo percorso ricco sia di momenti di manifestazione del dissenso, sia di iniziative informative, di socialità, di azioni più incisive. Così da questa data comincerà un periodo di mobilitazione che ci vedrà tornare in piazza il 10 ottobre, giornata di mobilitazione nazionale, in cui andremo a sostenere ancora una volta la nostra decisione e la nostra fermezza nel dire "Io non ci sto!" alla trasformazione della scuola in azienda, ai governi che negli anni sono stati capaci solamente di peggiorare la situazione e di fare tagli su tagli su qualunque cosa. Questo periodo culminerà poi nella giornata di sciopero sociale del 16 ottobre, che ci vedrà scendere in piazza a fianco di facchini, precari, occupanti di case, studenti universitari e tutte quelle parti della società sfruttate e maltrattate per bloccare tutto, chiarire i nostri bisogni e rivendicare il diritto a casa, reddito, dignità!"

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