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Cronaca Centro Storico

Centro storico: il limite di velocità è di 30 km/h, a ricordarlo ci pensa il risciò Bi-Bo

Si tratta di una "misura che permette a ciclisti, pedoni, automobilisti e motociclisti di condividere la strada in sicurezza". Da questo punto di vista, infatti, il normale limite dei 50 all'ora non basta

“A che velocità stai andando?” è la domanda che lancia il risciò a pedali Bi-Bo,  battendo il centro storico di Bologna per ricordare che in tutta l'area all'interno dei viali è in vigore il limite di velocità dei 30 km/h.

Come sottolinea l'annuncio sonoro diffuso da un altoparlante montato sul singolare mezzo di trasporto, si tratta di una "misura che permette a ciclisti, pedoni, automobilisti e motociclisti di condividere la strada in sicurezza". Da questo punto di vista, infatti, il normale limite dei 50 all'ora non basterebbe. Dati alla mani, infatti, un impatto a quella velocità risulta letale per un pedone nel 70% dei casi, mentre a 30 km/h le possibilità di sopravvivere schizzano al 90%. Per questo in città, dove più stretta è la convivenza tra pedoni ed automobilisti, è particolarmente importante moderare la velocità. Questa è l’idea alla base delle zone 30 che, nate negli anni '70 nel Nord Europa, stanno finalmente diffondendosi sempre di più anche in Italia.

A Bologna tutto il centro storico è di fatto una grande zona 30, ma troppi cittadini non ne sono consapevoli. Per questo il Centro Antartide e l'associazione Primavera Urbana, promotrice del progetto Bi-Bo, con il sostegno del Comune di Bologna, hanno voluto ricordarlo ai bolognesi nei giorni scorsi con l'iniziativa del risciò 'parlante'.
"Il limite dei 30 all'ora diminuisce la differenza di velocità tra mezzi e motore e pedoni e ciclisti, permettendo così a utenti diversi di usare gli stessi spazi con meno rischi - dettagliano i promotori dell'iniziativa, aggiungendo "Il sacrifico che si chiede agli automobilisti e ai motociclisti è minimo. Nei centri abitati, infatti, la velocità media è inferiore ai 30 km/h, basta controllare il proprio computer di bordo per rendersene conto. Gli occasionali picchi di velocità che si riescono a spuntare tra un semaforo e l’altro o nei rari tratti di strada libera non alzano la velocità media e non abbreviano i tempi di percorrenza, ma costituiscono invece un pericolo per pedoni e ciclisti".

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