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Cronaca Centro Storico / Via D'Azeglio

Altra occupazione, LINK entra nell'ex maternità di via D'Azeglio: 'Solo tre giorni'

Questa mattina Link-Coordinamento universitario' ha preso possesso dell'ex Maternità di via d'Azeglio: "Riaprire una discussione politica cittadina sui luoghi dismessi"

Dopo le occupazioni di ieri al liceo Sabin e al dipartimento di biochimica del collettivo Hobo, questa mattina "Link-Coordinamento universitario di Bologna" ha preso possesso dell''ex Maternità di via d'Azeglio 56.

"Durera tre giorni ed è finalizzata a riaprire una discussione politica cittadina sui luoghi dismessi, i beni comuni, i saperi e sul ruolo del mercato, denunciando le grandi speculazioni che hanno caratterizzato la svendita di immobili pubblici" fanno sapere.

Alle 12.30 Link una conferenza stampa sull'iniziativa, intanto in un comunicato specifica che "l'occupazione, è frutto della necessità di una generazione ai margini di riappropriarsi di spazi di socialità. In un contesto di deficit democratico rispondiamo al tentativo di zittirci liberando un luogo di confronto, di discussione e di potenziale aggregazione di chi vive le contraddizioni del presente".

Un calendario di iniziative e appuntamenti: un'assemblea per oggi alle 17.30, seguito da concerti e musica in serata. Domani altra assemblea in vista della mobilitazione di venerdì, poi alle 19 lo spettacolo teatrale "Le rose della Rivoluzione" e in serata ancora musica. Link, si legge ancora nella nota, "vuole lanciare un ultimatum della generazione precaria al Governo delle larghe intese, senza diritto al libero accesso ai saperi, al mondo del lavoro, alla casa, allo studio, alla salute e al reddito di cittadinanza" (agenzia Dire).

LINK BOLOGNA. L'assemblea fondativa il 5 luglio scorso: studenti e studentesse dell’università di Bologna 'anche se sarebbe meglio dire di ciò che ne rimane dopo il progressivo smantellamento dell’università pubblica operato negli ultimi 20 anni. Viviamo sulla nostra pelle il disagio di attraversare quotidianamente l’Università. Un luogo che ormai non sentiamo neanche più nostro... Tuttavia non ci rassegniamo a ciò che il presente ci offre come strumenti di partecipazione politica. Il nostro reclamare il futuro è un atto pragmatico. E’ per questo che ci poniamo la necessità di immaginare e costruire forme di partecipazione nuove, capaci di inventare nuovi modi di stare insieme e fare insieme. Che siano in grado non di produrre sintesi escludenti, ma di costruire un processo collettivo di riappropriazione dei nostri spazi e del nostro tempo...
Fare rete non ci basta più. Per questo pensiamo che la risposta alle nostre esigenze passi attraverso l’aggregazione e la costruzione del nodo bolognese di Link Coordinamento Universitario. Un passaggio che ci appare come essenziale per poter dare una prospettiva nazionale alle nostre battaglie e poterle intrecciare con le altre lotte che interpretano una stato di malessere diffuso nel paese. Questo passaggio non è dunque la chiusura di un percorso puramente elettorale, ma al contrario è l’inizio di un processo largo che vuole connettersi con tanti e tante fra gli studenti e le studentesse che pensano che percorsi collettivi di aggregazione possano l’unica risposta a un sistema che non si accontenta più di isolare e dividere i nostri bisogni, ma frammenta e precarizza anche le nostre vite".

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