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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Navile / Via Marco Polo

Centro civico via Marco Polo: coppia minaccia gli assistenti sociali e sfascia gli uffici

Hanno sfondato la porta, devastato gli uffici e minacciato gli assistenti sociali. E' successo ieri intorno alle 13 presso il centro civico Lino Borgatti, in via Marco Polo, sede dei servizi sociali del Navile

Hanno sfondato la porta di ingresso e rotto sedie e computer, hanno minacciato gli assistenti sociali che si sono chiusi nelle stanze e hanno chiamato i Carabinieri e il loro responsabile. E' successo ieri intorno alle 13 presso il centro civico Lino Borgatti, in via Marco Polo, sede dei servizi sociali del Quartiere Navile. Un coppia in carico ai servizi ha letteralmente sfasciato gli uffici:  "Questo è il clima in cui stiamo lavorando. Siamo senza protezione", ha detto il responsabile Domenico Pennizzotto, ma "la prevenzione non è possibile in un contesto in cui i livelli di aggressività verso i servizi sono questi".

Una maggiore sicurezza potrebbe derivare da un presidio stabile, già richiesto a polizia e comune. "Per il momento, la risposta è stata 'veniamo al bisogno', ma nei 10 minuti che impiegano ad arrivare l'aggressione c'è già stata", dice Pennizzotto che si domanda "Come facciamo domani ad andare al lavoro?" e che segnala due tipi di problemi "uno legato alla presenza di irregolari, stranieri senza documenti, rispetto ai quali la legislazione non ci aiuta, persone che non dovrebbero stare sul territorio, che non riescono a sbarcare il lunario e arrivano da noi - dice - ma noi non abbiamo strumenti adeguati per aiutarli, così come non siamo in grado di seguire persone con disturbi antisociali, non siamo della sanità". A questo si aggiunge il fatto che, "dopo queste azioni spesso non succede niente e c'è una sensazione di impunità generale che non aiuta i servizi a sentirsi tutelati".

Non è la prima volta che la coppia manifesta atteggimenti ostili, aveva già minacciato gli operatori, e al Quartiere Navile casi simili si erano già verificati. L'anno scorso due assistenti sociali sono state aggredite e quando sono rientrate al lavoro hanno avuto mansioni diverse, solo amministrative. Da 11 assistenti dell'area minori, si è passati così a 9. "Un minor numero di assistenti sociali con un maggior numero di casi da seguire è un fattore di stress - conclude Pennizzotto - Inoltre, non c'è una supervisione per i casi più complessi. Siamo noi tra di noi". (agenzia dire)

Un episodio simile era accaduto lo scorso anno nel Quartiere Santo Stefano, quando un disoccupato, insoddisfatto per il trattamento ricevuto, ha perso le staffe e ha sfogato la propria rabbia spaccando suppellettili e aggredendo due donne.

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