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Cronaca

Disabilità: padre bolognese traduce in simboli 'Lo Hobbit' per amore della figlia Chiara

Luca è il padre di Chiara, che da sempre si esprime con la "comunicazione aumentativa": una versione semplificata del romanzo di Tolkien, 400 pagine, un capitolo ogni 3 settimane, il primo e' già on line

Luca Errani è il padre di Chiara, che da sempre si esprime con la "comunicazione aumentativa", vuole realizzare una versione semplificata del romanzo di Tolkien. Un capitolo ogni 3 settimane, il primo e' già on line

'Lo Hobbit' tradotto in simboli, trasformando parole e concetti in semplici caratteri grafici e illustrazioni. Il romanzo bestseller di J.R.R. Tolkien sarà presto disponibile in versione semplificata e adattato per persone disabili grazie al lavoro che sta facendo Luca, padre di Chiara, adolescente che da sempre si esprime e apprende tramite la comunicazione aumentativa e alternativa (Caa).

L'obiettivo di Luca è quello di ridurre il romanzo, quasi 400 pagine, a sole 80 usando non più di 100 parole, e quindi simboli, a facciata. Ogni 3 settimane un capitolo verrà pubblicato sul blog di Chiara (kueta.blogspot.it) dove anche i post scritti sono interamente in simboli, e poi condiviso su Facebook. Il primo è già online.

Un lavoro di riscrittura che semplifica e riduce i contenuti di questo classico del fantasy tentando di mantenere la stessa intensità del libro. Superando anche un altro problema: alla mancanza cronica di figure nei testi per ragazzi ha pensato il fumettista Fausto Lobrano che arricchirà la storia con le sue illustrazioni.

"La traduzione è iniziata da poco, tanto che siamo solo al terzo capitolo su diciannove - spiega Errani. Stiamo facendo questo lavoro perchè è importante che anche i ragazzi più grandi, con diverse abilità, possano avvicinarsi alla letteratura adatta per la loro età e non limitarsi ai testi per bambini".

Errani, grazie all'aiuto della tecnologia, Symhelper, software da lui inventato, permette dunque il download gratis: "Per evitare il disordine all'interno della pagina prima disegnavo le tabelle manualmente, ma questo significava notti insonni e solo per pochi libri si riusciva ad arrivare alla fine. Adesso, con Symhelper non è più un problema". Chiamato l'altro giorno in Comune a Bologna, assieme ai tecnici dell'Ausilioteca dell'Aias e Corte Roncati per presentare questa nuova tecnologia in parte adottata da alcune biblioteche comunali, Errani si lascia andare a un appello: la proposta che la città di Bologna appoggi le traduzioni di libri e crei biblioteche con strutture accessibili, personale formato e una sezione dedicata ai libri 'scritti' in simboli. "In questo modo - conclude - chiunque potrà' sognare e leggere in funzione della propria età" (agenzia Dire).

LA COMUNICAZIONE AUMENTATIVA ALTERNATIVA. E' il termine usato per descrivere tutte le modalità di comunicazione che possono facilitare e migliorare la comunicazione di tutte le persone che hanno difficoltà ad utilizzare i più comuni canali comunicativi, soprattutto il linguaggio orale e la scrittura. Si definisce aumentativa perché non sostituisce ma incrementa le possibilità comunicative naturali della persona. Si definisce alternativa perché utilizza modalità di comunicazione alternative e diverse da quelle tradizionali. Si tratta di un approccio che tende a creare opportunità di reale comunicazione anche attraverso tecniche, strategie e tecnologie e a coinvolgere la persona che utilizza la C.A.A. e tutto il suo ambiente di vita (fonte ISAAC italy).

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