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Cronaca Zona Universitaria / Via Giuseppe Petroni

Zona U, ultimatum dai gestori dei locali: "L'area non è da reprimere, ma da valorizzare'

Dopo 8 mesi di ordinanza restrittiva, due locali chiusi e "tanta frustrazione", gli esercenti lanciano l'ultimatum al sindaco: 'Ora rompiamo i tavoli e chiediamo un incontro"

"Otto mesi di ordinanza restrittiva (la seconda), due locali chiusi e tanta frustrazione per non riuscire a riqualificare come meriterebbe una delle zone più belle di Bologna, con più concentrazione di palazzi storici e un potenziale non sfruttato, anzi mortificato". Queste sono le considerazioni di Giancarlo Bomprezzi, Marco Bertoncini e Giovanni Favia del comitato Enjoy Bologna, che racchiude una quarantina di gestori di locali della zona universitaria. Oggi l'annuncio: rompiamo i tavoli con il Comune e chiediamo un incontro con il sindaco Virginio Merola. 

Il nodo è sempre quello, la restrizione oraria imposta dall'ordinanza, che secondo i rappresentanti degli esercenti di zona avrebbe comportato l'effetto opposto all'intendo di ridurre il degrado , lasciando più spazio alla delinquenza: come dimostrerebbero fra l'altro lerecenti aggressioni e rapine (in particolare il titolare di una pizzeria rapinato in via Bertiera e il titolare del bar Boteco aggredito per strada). 

FONDAMENTALE UN INCONTRO CON IL SINDACO. "Abbiamo parlato con l'assessore Lepore molte volte, ma il sindaco non ci ha mai ricevuti. Da giugno, quando avevamo subito la prima restrizione siamo passati a una seconda ordinanza per cui non siamo stati neppure consultati - spiega Giancarlo Bonprezzi, presidente del comitato  - e ci siamo ritrovati con i 15 punti più uno, e quest'uno è un punto copiato e incollato che è stato richiesto dai residenti e che ci rende responsabili degli assembramenti di persone in strada. Cosa che di fatto non è reale". Ma in sostanza, come emerge dai contenuti della conferenza stampa organizzata dai rappresentanti del comitato, non esiste più un conflitto fra gestori e residente (tanto più che alcuni sono anche residenti", ma degli obiettivi comuni. 

UNA LOGICA CHE DANNEGGIA I GESTORI MA NON I DELINQUENTI. E ora gli esercenti dicono di aver bisogno di tre cose: di vedere l'ordinanza ritirata, di incontrare il sindaco e di procedere con il ricorso al Tar rispetto all'ordinanza del sindaco, pronti a passare da uno stato di agitazione a uno stato di mobilitazione. 

L'ex grillino Giovanni Favia, ora titolare del locale di via delle Moline "Vamolà" rincara la dose: "Fatichiamo a comprendere con quale logica il nostro sindaco abbia deciso di danneggiarci, facendo per altro, un favore agli spacciatori (che lavorano più di noi! una voce fra i presenti). Sembra che si stia parlando di una zona da reprimere e non da valorizzare e questo ci lascia assolutamente allibiti". 

Alla domanda "cosa farete e quanto tempo date al sindaco per rispondere all'appello?" la risposta lascia spazio alla possibilità che invece qualcosa si muova prima e che non si sia bisogno di minacciare azioni particolari. Questo almeno è quello che si augura Enjoy Bologna: "Abbiamo visto aprirsi sia l'Università che Unicredit e noi siamo pronti a partire con i nostri progetti di riqualificazione, se il Comune ce lo concede. Ci vuole più luce, più illuminazione: e questo è solo il punto di partenza. Vogliamo fare cose piccole, fattibili e continuative. Le battaglie da intraprendere sono quelle contro gli abusivi (e le bottiglie di vetro che poi diventano armi) e contro i locali che non rispettano le regole, che danno alcol ai minori e che continuano a riempire i bicchieri degli ubriachi". 

Un punto su cui hanno insistito è la richiesta al Comune di una presa di responsabilità sull'accentuarsi della microcriminalità in zona: "Sono in sensibile aumento infatti gli episodi di furti, rapine, spaccio e aggressioni a danno della popolazione, nella Zona Universitaria. Riteniamo che la presenza di locali aperti sia anche un presidio per la viglianza e la sicurezza. Non solo, la chiusura anticipata dei locali lascia ampio margine ai venditori abusivi di alcoolici che, oltre a non controllare l'età delle persone che acquistano gli alcoolici, sono i principali responsabili della diffusione di bottiglie e lattine vuote nelle strade. Ora si va incontro alla primavera e il degrado e il bivacco, se dovesse essere ancora vigente questa ordinanza,non potranno che avere campo libero. In vista dell'estate i consorziati Enjoy Bologna stanno lavorando su percorsi alternativi in collaborazione con rappresentanti Istituzionali quali l'Universita di Bologna e Unicredit Banca.

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