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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Un altro lotto Astrazeneca sotto sequestro: i sigilli anche a Bologna

I Nas stanno provvedendo a bloccare il lotto Abv5811 in uso sotto le Torri. Il provvedimento precauzionale parte da una inchiesta in PIemonte, analoga alla morte dell'insegnante di Vergato

Sono in corso di sequestro -in via precauzionale- anche a Bologna le dosi del vaccino Astrazeneca del lotto Abv5811, in ottemperanza al decreto di sequestro preventivo disposto dalla procura di Biella su tutto il territorio nazionale.

Il lotto, al quale i Nas stanno apponendo i sigilli, è il secondo -e quindi diverso- dal lotto Abv2856, già ritirato nei giorni scorsi per casi analoghi. La procura di Biella ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo, in seguito alla morte di un insegnante di musica, che pochi giorni prima aveva fatto l'iniezione.

L’Azienda Usl di Bologna sta informando della sospensione le categorie di persone già prenotate per domani e per i prossimi giorni: "Con le stesse modalità l’Azienda proporrà un nuovo appuntamento, non appena verrà assunta, da parte del Governo, una determinazione definitiva che garantisca la piena prosecuzione del piano vaccinale", assicura Ausl. 

Indagine sulla morte del prof dopo vaccino: “No allarmismi”

Allo stato non risulta ovviamente correlazione tra il vaccino e la morte del docente, e per avere riscontro di un legame saranno necessari giorni e approfondimenti tecnici, come l'autopsia. Un iter in tutto e per tutto simile fino a ora a quello seguito anche dalla procura di Bologna, in seguito alla morte di un insegnante di Vergato e per la quale è stata analogamente aperta una inchiesta.

"Il provvedimento cautelare - spiega la procura biellese- è stato attuato in quanto, sebbene allo stato non vi sia alcuna evidenza scientifica che permetta stabilire con certezza la sussistenza di fattori causali o concausali tra la somministrazione del vaccino AstraZeneca e il decesso, tuttavia la concomitanza temporale tra il decesso e la somministrazione del vaccino, unitamente all'assenza di patologie pregresse o concomitanti 'gravi', non può escludere, allo stato, la sussistenza di nesso eziologico tra i due fenomeni e la conseguente ravvisabilità del delitto ipotizzato".

"L'accertamento della sussistenza di tale nesso eziologico - prosegue la procura - richiede necessariamente l'espletamento di un'autopsia, la quale stabilirà le cause del decesso. Gli accertamenti, tuttavia, richiedono delle tempistiche che, seppur accelerate a fronte della gravità del fenomeno, non collimano con la campagna di vaccinazione, che è tutt'ora doverosamente in atto. Occorre quindi evitare che la prosecuzione delle relative somministrazioni sull'intero territorio nazionale possa causare ulteriori conseguenze (lesive o mortali) che vanno certamente evitate finché non si raggiunge completa certezza in ordine alla non riconducibilità del decesso alla somministrazione".

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