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Cronaca Centro Storico / Via dell'Indipendenza

L'assessore Rizzo multato sul bus: "Ho vissuto una scena di ordinaria follia"

Arrabbiatissimo l'assessore alla Sanità e allo Sport, che si sfoga: "1,50 euro buttati, un ritardo e 80 euro di sanzione"

Non ha pronunciato l'antipaticissima frase "lei non sa chi sono io" l'assessore Luca Rizzo Nervo quando un controllore Tper si è ostinato a dargli torto in una questione già sentita e già scritta mille volte (la macchinetta dei biglietti a bordo che non funziona e che non restituisce i soldi), ma ha scritto per filo e per segno, in una nota su suo profilo Facebook, quella che lui stesso ha definito "una scena di ordinaria follia". 

Tper come 'a livella di Totò, che ci rende tutti uguali insomma.  Rizzo ammette di voler condividere la sua vicenda "per sbollire una discreta incacchiatura" e racconta: "Come ogni giorno dopo aver parcheggiato la macchina, ho preso l'autobus (la navetta A) da Piazza Liber Paradisus verso il centro. Inserisco i miei bravi 1,50 euro nella macchinetta per l'erogazione del biglietto (che il cartello verde indicava presente e funzionante). 
"Ovviamente non mi eroga il biglietto - prosegue il racconto - Lo faccio presente all'autista che, testimone oculare del fatto che avessi inserito i soldi, mi dice di non preoccuparmi e di proseguire il viaggio fino a destinazione e che si sarebbe fatto lui garante con eventuali controllori, non potendo ovviamente restituirmi lui i soldi. Così faccio. Dopo di me una ragazza fa la stessa cosa, inserendo i soldi (anche perchè il cartello continuava ad essere verde con indicazione "tutto a posto"), e ricevendo le medesime rassicurazioni. Dopo due fermate salgono due controllori a cui, con molta tranquillità, riferisco delle indicazioni ricevute, cosa che l'autista conferma. Davanti alle loro perprlessità sulla concessione (avendo noi pagato il biglietto..) fatta dall'autista, lo stesso si inalbera seccato. Ne nasce un alterco a urli fra l'autista e i due controllori con reciproca richiesta di codice identificativo".

Il tutto con l'autobus fermo. Precisa Rizzo, continuando: "La fermata sucessiva (non la mia) i controllori chiedono a me e alla ragazza di scendere per verbalizzare l'accaduto. Così diligentemente facciamo, nonostante spiaccia ad entrambi essere in piena via Indipendenza, non alla nostra fermata, con due controllori come se ci avessero colto in fragrante quando avevamo solo messo 1,50 euro per effettuare un viaggio che non abbiamo potuto fare fino a destinazione per un malfunzionamento della macchinetta Tper, per le indicazioni evidentemente sbagliate di un autista Tper (mi continuo a chiedere per altro quale fosse l'alternativa a farci continuare il viaggio dopo aver pagato se non la restituzione dei soldi) e per la richiesta di scendere dei controllori Tper. Ma può capitare ci siamo detti, perdiamo un quarto d'ora del nostro tempo ma pazienza".

Ma la storia non finisce qua. "Scopriamo solo a quel punto- aggiunge l'assessore - che non siamo scesi tanto e solo per testimoniare su un alterco fra un autista, una macchinetta e due controllori tutti griffati Tper, ma per contestarci comunque una violazone, che non abbiamo fatto, con conseguente verbale e conseguente multa con ampie rassicurazioni che la vicenda verbalizzata porterà ad un suo certo annullamento. Conclusione: ho buttato 1,50 euro per tre fermate, non arrivando a destinazione, sono arrivato ad un appuntamento con 20 minuti di ritardo, ed ho un verbale con 87 euro di multa per aver fatto una violazione che non ho fatto, il tutto per aver incrociato nella mia sorte l'ennesima macchinetta malfunzionante e un originale rissa fra dipendenti Tper".

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