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Cronaca

Il Carnevale di Manfredonia: una giornata in ricordo di Lucio Dalla

Istituiito anche il "Trofeo Lucio Dalla" che sarà assegnato al Gruppo mascherato che proporrà i costumi con la migliore illuminazione. Lucio era cittadino onorario di Manfredonia, luogo dove trascorse le sue vacanze estive

Se il 4 marzo è il complenanno di Lucio Dalla, quest'anno la data coincide con la Golden Night del 61° Carnevale di Manfredonia e l’Agenzia del Turismo ha voluto omaggiare la memoria di Dalla – al quale la città ha intitolato il Teatro comunale – con alcune iniziative. 

Per tutta la mattinata e nel pomeriggio sino alle 18.30 – ora d’inizio della Sfilata notturna di Carri allegorici e Gruppi mascherati – in Piazza del Popolo, cuore del centro storico, saranno trasmesse le sue più celebri canzoni. Nella stessa Piazza, a partire dalle ore 21.30, si svolgerà “Rete Smash LIVE – Omaggio a Lucio Dalla” con musica e balli in compagnia di “Antonio & Mimmo”.
Inoltre, l’Agenzia del Turismo per l’occasione ha deciso di istituire il “Trofeo Lucio Dalla” che sarà assegnato al Gruppo mascherato che proporrà i costumi con la migliore illuminazione, in omaggio all’estro ed al grande talento del cantautore.

Lucio era cittadino onorario di Manfredonia, luogo dove trascorse le sue vacanze estive della fanciullezza e gioventù, così proprio l’antico borgo fede da copertina ad uno dei dischi più famosi di Dalla, ovvero “ 4/3/1943” con una suggestiva foto in bianco e nero e una freccia che indicava il palazzo presso il quale il cantautore alloggiava con sua madre. 

Un rapporto profondo con la città tanto che in una delle sue ultime interviste disse: “Le mie radici e la mia cultura appartengono a questa terra. È vero che sono nato a Bologna, ma non mi sono mai sentito emiliano quanto piuttosto manfredoniano, non fosse altro che per la mia infanzia trascorsa qui con mia madre, nel periodo compreso tra i sei e i quindici anni. Ci sono tornato spesso, cessivamente, da queste parti e fu proprio in una sera di anni fa che, in macchina nella piana di Macchia, con le luci spente e il buio che mi circondava, mi sentii orgoglioso di provare emozioni come quelle che pervadevano Matteo Salvatore. In quei momenti, in compagnia di amici, ascoltavamo il buio e vedevamo il silenzio”. 

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