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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Lucio Dalla eredità: un curatore per la conta dei beni

A lui il compito di inventariare la milionaria fortuna del cantante e capire se esista o meno il testamento. Intanto la 'famiglia allrgata' di Dalla pensa ad una Fondazione a suo nome

Un'eredità enorme quella lasciata da Lucio Dalla, che non aveva parenti di primo grado (gli eredi più prossimi sarebbero dei cugini di secondo grado). Ma ampia sarebbe quella che viene definita come la 'famiglia allargata' del cantautore, fatta di amici intimi e collaboratori, legati a lui da anni. A chi andrà la sua fortuna milionaria, se - come  pare - non è stato lasciato alcun testamento?
Intanto per far luce su tutti i possedimenti dell'artista è stato nominato un curatore ufficiale, Massimo Gambini, nominato oggi dal Tribunale di Bologna. A lui il compito di inventariare il patrimonio, ma anche a fare una ricognizione presso i notai per rintracciare un eventuale testamento, spiega Bruno Sconocchia, manager e amico del cantante mancato giovedi' mattina in Svizzera. "Vogliamo fare tutto per bene, senza sbavature, per cui l'intento e' di mettere tutto nelle mani del Tribunale, in modo che alle questioni patrimoniali pensera' un curatore, per fare tutto nel modo giusto".

A presentare l'istanza per la nomina del curatore dell'eredita giacente di Lucio Dalla, sono stati Gaetano Curreri, leader degli Stadio, ed Eugenio D'Andrea, legale del cantautore. Entrambi sono persone che erano molto vicine al cantautore scomparso giovedì scorso mentre era in tournee in Svizzera. Questo tipo di richiesta può essere fatta, nel momento in cui non risulta esserci un testamento, da chiunque sia a conoscenza o che abbia interesse all'eredità.

LA FONDAZIONE A SUO NOME. "Il problema vero, ora, non sono di certo le ripartizioni patrimoniali o i cugini che ci sono o salteranno fuori- spiega Sconocchia- la nostra unica premura in questo momento e' portare avanti il progetto della Fondazione, gia' avviato da Dalla quando era in vita. Su questo, noi della 'famiglia allargata' di Dalla siamo tutti d'accordo, c'e' una piena armonia e accordo", assicura il manager.

"Noi vogliamo tutelare il suo enorme patrimonio artistico...ovvero portare avanti il progetto della Fondazione, che Lucio in vita aveva gia' avviato. Purtroppo non lo aveva formalizzato, ma lo aveva avviato con indicazioni precise e diversi incontri in cui erano stati anche individuati anche luoghi fisici, interlocutori e istituzioni", prosegue il manager che Dalla chiamava 'zio'. "Per noi e' questa la cosa piu' importante e c'e' un accordo trasversale in tutta la 'famiglia allargata' di Dalla. Tutti sappiamo quali erano le sue precise volonta' e siamo decisi a rispettarle, la Fondazione ci sara'", sostiene Sconocchia. "Con questi presupposti, siamo certi che di problemi non ce ne saranno comunque, al di la' delle ripartizioni patrimoniali che non sono di certo la cosa piu' importante. la priorita' e' la tutela del patrimonio artistico di un genio", conclude.

«L’idea di Lucio — ha spiegato il suo legale ai microfoni Rai — era di usare i diritti d’autore come parte centrale della fondazione, per avere finanziamenti e di usare la casa (2.400 metri quadri pieni di opere d’arte) come casa-museo». Ai parenti, a quanto pare, verrà destinata una piccola parte del patrimonio del cantautore, frutto della divisione economica che si sta facendo in queste ore, ma tutto il resto andrà alla fondazione. Su questo, almeno per ora, paiono tutti d'accordo.

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