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Cronaca Centro Storico / Piazza Maggiore

Lucio Dalla, camera ardente: 2 ore di fila per accarezzare il feretro

Le note di 10 suoi successi riempiono l'aria, pregna di commozione. Qualcuno scoppia in pianto. In migliaia sfilano davanti al feretro, come fosse quello di un familiare: 'Lui non è morto, vive nelle sue canzoni'

Le note di 10 suoi successi riempiono l'aria, pregna di commozione. Qualcuno ha gli occhi lucidi, qualche altro, non regge l'emozione, e scoppia addirittura in singhiozzi, come una bella signora bionda giunta davanti al feretro di Lucio Dalla insieme ai figli. Ha aperto questa mattina poco dopo le 9.30 la camera ardente per il cantante, nel cortile d'onore di Palazzo d'Accursio. L'ultimo omaggio di Bologna al suo artista scomparso, prima della funzione religiosa, che avrà luogo domani nella Basilica di San Petronio.

Camera ardente: lunghissime code di gente, tra occhi lucidi e musica

Bologna in gran parte si è data appuntamento in piazza Maggiore, fin dalla prima mattinata sono a migliaia le persone riverse sul Crescentone. Lunghissime e sfiancanti le code e l'attesa prima di poter avvicinarsi alla bara, semplice, con sopra solo una rosa rossa, un cornetto e una sigaretta. Eppure la gente non demorde. Anziani, disabili, famiglie con bambini molto piccoli: tutti in fila - due ore circa - ansiosi di arrivare a lui, 'il nostro Lucio' e accarezzare la bara, magari fare una preghiera, un sorriso.

'Lucio non è morto, vive nelle sue canzoni' - racconta un signore sulla sessantina, aggiungendo: 'nessuna tristezza, non c'entra con lui. Solo spazio alle sue canzoni'. All'osservazione: 'avete retto nonostante la lunga fila', in molti rispondono: 'Era il minimo per lui'; o 'Ci tenevamo a salutarlo, era uno di noi'. Ed è questo il comune sentire in città. Tanti bolognesi, infatti, parlano del cantautore come fosse uno di loro, apprezzandone l'umiltà, la semplicità con cui 'lo trovavi al bar o a far la spesa nel quadrilatero, come uno qualunque'.

Oltre ai bolognesi, anche tanta gente venuta da fuori, appositamente per portare il loro omaggio a Lucio Dalla. Tra la folla anche qualche volto noto, come Gianni Morandi, Romano Prodi, Bibi Ballandi, Samuele Bersani, Ron.

Intanto in Piazza Maggiore una gigantografia del cantante  con la  scritta  "Ciao  Lucio"  e  le  canzoni  dell'artista accolgono le persone in fila per entrare a palazzo comunale. Sono dieci i brani che si ripeteranno per l'intera giornata: "Tu parlavi una lingua meravigliosa", "E non andar più via", "Tango", "Notte", "Felicità", "Cara", "Ayrton", "Apriti cuore", "Le rondini" , "Caruso".
Dietro  il  feretro  un'opera,  donata  a  Lucio  Dalla nel 2001 dall'amico Stefano  Cantaroni,  rappresenta  "L'ultima  cena".  Sopra la bara una rosa rossa,   un cornetto e una sigaretta (una "paglia", come l'avrebbe definita il cantautore).

Lucio ora è a casa, nella sua piazza Grande, circondato come non mai dal calore dei concittadini, che non si sono fatti spaventare dalla sterminata serpentina umana da attreversare prima di giungere a lui.

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