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Morte Guazzaloca, funerali in cattedrale. Zuppi: "Giorgio generoso e pieno di umanità"

Ieri il picchetto d'onore, oggi la bandiera del Comune listata a lutto e la messa celebrata dall'Arcivescono Matteo Maria Zuppi nella cattedrale gremita. Alla cerimonia anche esponenti dei centri sociali

La città questa mattina si è riunita per dare l’ultimo saluto a Giorgio Guazzaloca, il ‘sindaco macellaio’ che dal 1999 al 2004 amministrò Bologna, il primo e unico governo cittadino di centrodestra dal dopoguerra, morto mercoledì a 73 anni dopo una lunga malattia.

Alla spicciolata, poco prima che il feretro giungiesse dalla camera ardente alla cattedrale di San Pietro per le esequie, anche un paio di esponenti dei centri sociali di allora si sono presentati per dare l’ultimo saluto a Guazzaloca, Sindaco dalla mano ferma, ma che non disdegnava il dialogo con chi chiedeva di essere ascoltato.

Dentro, accanto alla bara, in una cattedrale gremita di persone, la famiglia riunita con le figlie e la seconda moglie Egle. Dall’altro lato della navata gli esponenti della politica bolognese, assieme alle autorità: il sindaco Merola, il ministro Galletti, Pierferdinando Casini, il prefetto uscente Ennio Sodano, e il questore Ignazio Coccia. Era presente anche Sergio Cofferati, ex leader Cgil che gli succedette al governo della città, e riportando il timone dell’amministrazione a sinistra.

Morte Giorgio Guazzaloca, i funerali in cattedrale San Pietro

Giorgio Guazzaloca "è stata una delle prime persone che sono andato a trovare, per imparare da lui un po' di Bologna" ammette all’inizio della sua omelìa l’arcivescovo Zuppi, che officiava il rito funebre. L’ex-sindaco "amava la città", di cui "sapeva vedere le rughe ma non le copriva con il cerone", aggiunge il vescovo: una figura "allergica alle etichette" e "pronta a pagare di persona".

Un uomo "generoso e pieno di umanità- sottolinea Zuppi- ma senza indulgenze al ribasso", verso se stesso e gli altri, tenendosi alla larga dai "piccoli tatticismi quotidiani”. Alla fine della celebrazione religiosa l’amico di infanzia Pierferdinando Casini prende la parola per un ricordo personale, con la voce rotta a tratti dall’emozione.

funerali Guazzaloca video-2

"Caro Giorgio, il momento è giunto. Stavolta è tutto vero, purtroppo. Non stiamo più giocando nel salotto di casa tua” arringa Casini, ricordando i momenti intimi ma anche ufficiali che sono rimasti impressi nella memoria. “Il tuo lascito è chiaro Giorgio -conclude Casini- non sono le vittorie che contano, ma le cause per cui ci si batte. Ti vogliamo bene”. Alla fine del suo ricordo, i cittadini presenti in chiesa rispondono con un lungo applauso. Applausi che proseguono anche fuori della cattedrale, dove il feretro, imbarcato nel carro funebre, ha condotto le spoglie dell’ex Sindaco al cimitero della Certosa.

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