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Cronaca

Scuola, insegnanti diplomati in graduatoria, i colleghi 'universitari' non ci stanno

La protesta appoggiata anche dagli studenti di formazione primaria dell'università

Una protesta per dire no a "qualsiasi tipo di decreto che tolga dignità agli studenti e valore alla formazione universitaria". L'appuntamento tra studenti universitari del corso in Formazione primaria e professori accademici, è domani alle 9, davanti all'Ufficio scolastico regionale a Bologna.

Un sit-in per opporsi al "decreto dignità", il provvedimento che vuole 'congelare' per un altro anno il contratto delle 55mila maestre 'solo' diplomate che hanno fatto ricorso contro la sentenza del Consiglio di Stato del dicembre scorso che le avrebbe invece 'eliminate' dalle graduatorie per avere un posto come insegnanti.

Il messaggio degli studenti universitari è chiaro: "Congelare le graduatorie per un anno vuol dire mandare in fumo la scuola e la formazione specialistica per sempre". E per questo alzano la voce e "come un'onda chiedono un cambiamento, effettivo, con concorsi a cadenza biennale e rispetto delle sentenze".

La portavoce del movimento bolognese Anastasia Maccarrone dichiara che "sarà un nuovo '68" perché "i bambini meritano docenti selezionati. La qualità della scuola e nella scuola passa attraverso la selezione". Non è possibile, secondo lei, che "chi ha superato un concorso e sta aspettando il suo turno per entrare in ruolo, ma soprattutto chi ha deciso di investire nella formazione rischi di vedersi sistematicamente scavalcato da chi le regole ha deciso di non rispettarle e viene premiato per questo".

Maccarone rincara la dose quando aggiunge che "tra le migliaia di precari storici con esperienza, ma non vincitori di concorso si annidano orde di persone improvvisate, che rispolverando un diploma conseguito 30 anni prima, sono riusciti a scavalcare laureati grazie ad un ricorso, nonostante abbiano un punteggio inferiore" (Saf/ Dire)

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