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Cronaca

Mafia: da Bologna una lettera di solidarietà ai Magistrati

"Siamo stanchi di piangere e commemorare 'eroi' morti": così è scritto nella lettera aperta destinata ai pm che stanno indagando sulle origini criminose della cosiddetta Seconda Repubblica

“Siamo stanchi di piangere e commemorare 'eroi' morti. Vogliamo testimoniare la nostra solidarietà a quei magistrati siciliani - vivi! - che, applicando le leggi dello Stato, stanno indagando sulle origini criminose della cosiddetta Seconda Repubblica". Nelle righe conclusive, il senso di una lettera aperta inviata da Bologna e firmata da alcuni cittadini in solidarietà ai pm "che stanno indagando sulla trattativa Stato-Mafia".

L’APPELLO. "Troppo spesso - si legge nell'appello - la solitudine degli uomini e delle donne che hanno contrastato l'illegalità è stata concausa della loro morte violenta. Cittadini che facevano il loro lavoro e il loro dovere. Giornalisti come Giuseppe Fava e Walter Tobagi; giudici come Vittorio Occorsio, Emilio Alessandrini, Mario Amato, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino; avvocati come Fulvio Croce e Giorgio Ambrosoli; membri delle forze dell'ordine come Antonio Ammaturo, Pasquale Paola, Carlo Alberto dalla Chiesa; politici come Piersanti Mattarella e Pio La Torre. E tante, troppe altre persone". Per questo Bologna "non può tacere Bologna, la nostra città, che a seguito della strage del 2 agosto 1980 ricevette la Medaglia d'oro al valor civile, perché 'l'intera popolazione, pur emotivamente coinvolta, aveva dato eccezionale prova di democratica fermezza e di civile coraggiò". Tra i firmatari il magistrato in pensione Claudio Nunziata, che fu impegnato contro il terrorismo, e il presidente dell'Unione familiari vittime delle varie stragi che hanno insanguinato l'Italia, Paolo Bolognesi.
 

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